Dukw, prime foto dagli abissi 

Ieri il sommergibile ha raggiunto il relitto dell’anfibio Usa a 276 metri di profondità



TORBOLE. “Dukw project. Relitto raggiunto”. È iniziata l’avventura nel Garda del sommergibile giallo della società Ictineu, che ieri ha percorso i 276 metri che separano il relitto del Dukw, l’anfibio americano affondato tragicamente il 30 aprile 1945, dalla superficie. «È stata un’emozione grandissima – ha commentato Luca Turrini del Nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda, a bordo del sommergibile assieme a Carme Parerada e Pere Fores, del team di Brett Phaneuf – vedere con gli occhi e a così poca distanza quell’anfibio cercato per anni è stata un’esperienza indescrivibile». L’ispezione sul relitto, raggiunto dopo circa mezz’ora di navigazione, è durata un’ora, durante la quale l’equipaggio ha effettuato immagini in hd. «L’ispezione è stata una conferma di quanto avevamo documentato nel 2012 – ha spiegato Turrini – ma la visione tridimensionale e i dettagli delle nuove immagini saranno utili per fare ulteriori ragionamenti in merito alla fattibilità di un’eventuale operazione di recupero». «Si è trattato di una prima prova anche per il sommergibile, che non aveva mai esplorato acque dolci – hanno dichiarato Carme Parerada e Pere Fores, - c’è qualche differenza tecnica tra un’immersione in acqua salata e in acqua dolce, e nel secondo caso occorre prestare più attenzione; ad ogni modo, possiamo dire che è andato tutto come previsto, e che guardando dal fondo alla superficie il lago è di un verde meraviglioso».

Oggi e domani verranno effettuate altre immersioni (le operazioni sono state seguite in superficie anche dalla squadra nautica del Commissariato di polizia di Riva) e verrà esplorata la zona circostante, alla ricerca di altri segreti sommersi custoditi preziosamente dal Garda fin dall’ultimo giorno del Secondo conflitto mondiale. «Il team di Phaneuf, grazie alla grande esperienza, opererà rispettando tutte le procedure scientifiche previste – ha confermato Antonella Previdi, responsabile della comunicazione di Benàch, che ieri non è riuscita a nascondere l’emozione nel vedere materializzarsi il lavoro costruito passo per passo con tanta dedizione – in caso venissero ritrovati resti umani, le autorità italiane e statunitensi saranno immediatamente informate». Le immagini raccolte verranno rese note domani durante un incontro con la stampa previsto al termine della cerimonia di commemorazione al monumento dedicato ai 25 uomini morti, in programma in piazza Lietzmann alle 17. All’incontro interverrà Giovanni Sulla, tra i massimi esperti della Decima Divisione da Montagna americana, che grazie a pezzi della collezione privata farà una ricostruzione visiva di ciò che avrebbe potuto trovarsi sull’anfibio sovraccaricato, e aver causato la tragedia.













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