Coop, Angelini vince l’arbitrato
Accusata di aver diffuso informazioni ai giornali, era stata espulsa dal cda: la cooperativa dovrà pagare 40mila euro di spese
RIVA. Cacciata dalla porta di servizio, rientrata da quella principale. Eleonora Angelini ha portato a casa una sonora vittoria dall’arbitrato promosso dopo che il consiglio di amministrazione della Coop Alto Garda le aveva tolto lo status di socio e, quindi, di membro dello stesso cda. Il collegio arbitrale ha accolto in pieno le ragioni di Angelini, annullando la delibera del cda e condannando Coop al pagamento delle spese dell’arbitrato e delle spese legali, circa 40mila euro che andranno a pesare sui bilanci (in miglioramento ma non certo floridissimi) della cooperativa. A dover sborsare i soldi, tuttavia, potrebbero essere proprio i membri del cda decaduto (e all’epoca guidato dalla presidente Chiara Maino) se il commissario Maurizio Postal decidesse di avviare un’azione di responsabilità.
Eleonora Angelini, eletta nel cda della Coop a maggio del 2015, era finita nel mirino dei colleghi del consiglio ad ottobre del 2016, quando era esplosa la polemica per la disdetta del contratto integrativo dei lavoratori Coop. Erano giorni complicati, e si discuteva sulla proroga dell’integrativo: proprio Angelini aveva proposto di arrivare fino a fine 2016 e non solo fino a marzo. I rapporti con i sindacati erano tesi e i giornali seguivano quotidianamente l’evolversi della vertenza. Per alcuni membri del cda, però, ai giornali e ai sindacati erano arrivate informazioni “riservate”, in particolare sulle presunte spaccature nel cda. Il dito era stato puntato proprio contro Eleonora Angelini, formalmente accusata di aver violato il diritto di riservatezza cui i membri del cda sono tenuti. A nulla era servita la difesa di Angelini, esposta in una audizione ad hoc: il 5 dicembre del 2016 il cda (all’unanimità) decideva l’esclusione del socio Eleonora Angelini e la conseguente decadenza da amministratore. Una decisione, per altro, sostanzialmente bocciata dai soci, che nell’assemblea annuale del maggio successivo avevano respinto in modo netto la cooptazione.
Per Angelini, la decisione del cda è stata un sopruso. Da qui la decisione di promuovere un arbitrato, presentato dall’avvocato Marco Radice. Il collegio, composto dagli avvocati Ivan Alberti e Antonella Facci Bacchi Mellini e dalla commercialista Maria Letizia Paltrinieri, sentiti i testimoni e valutate le carte, ha concluso che la delibera del cda che ha escluso Eleonora Angelini è carta straccia e che Eleonora Angelini è quindi a tutti gli effetti un socio della cooperativa. Per il collegio non vi è prova che quanto pubblicato dai giornali abbia danneggiato Coop Alto Garda, ma soprattutto non vi è alcuna prova che quelle informazioni ritenute lesive siano state diffuse da Angelini. Il collegio ha anche bocciato il metodo utilizzato dal cda. Il consiglio, infatti, non ha alcun titolo per far decadere un suo membro: solamente l’assemblea dei soci ha questo potere. Il fatto di togliere lo status di socio – afferma il collegio arbitrale – non comporta automaticamente la decadenza dal consiglio. (g.f.p.)