PIEVE DI LEDRO. La caserma dei vigili del fuoco volontari di Pieve di Ledro sarà ammodernata adeguandola alle più recenti tecniche strutturali. Lo ha deliberato l’amministrazione comunale che ha approvato il progetto preliminare che comporterà una spesa preventivata di 300 mila euro e dovrebbe beneficiare delle provvidenze provinciali. L’edificio di tre piani, oltre ad ospitare la benemerita istituzione, dispone di una sala riunioni di un centinaio di posti a sedere che è molto utilizzata per le molteplici attività culturali, associative, sportive, istituzionali della comunità locale (è l’unica struttura pubblica del genere esistente a Pieve) e di quelle della valle favorita dalla sua centralità rispetto al territorio ledrense. «La caserma – spiega l’assessore ai lavori pubblici Roberto Sartori – è di proprietà comunale e la costruzione risale agli anni 80 con materiali dell’epoca caratterizzati da murature portanti in laterizio, solai in cemento, tetto in legno lamellare, serramenti sempre in legno con ampie vetrate. Con il passare del tempo il manufatto ha subito un inesorabile degrado generale che interessa l’intera struttura sia all’interno che all’esterno. Tra le conseguenze, la più consistente riguarda le grandi dispersioni termiche che caratterizzano l’edificio. Per le casse comunali si tratta di un considerevole danno economico determinato dagli alti costi per l’annuale approvvigionamento del combustibile per il riscaldamento. I superati criteri progettuali di trent’anni fa hanno penalizzato l’isolamento, ad esempio, il tetto è protetto da un semplice pannello di polistirene da 80 mm., ormai molto deteriorato, i molti serramenti in legno sono dotati di una inadeguata vetrocamera da 20 mm. Per evitare il progressivo deterioramento di questa situazione con evidenti danni economici per l’Amministrazione Comunale, è stato predisposto un progetto di manutenzione straordinaria e di riqualificazione energetica dell’intera caserma. L’elaborato è stato redatto dal geometra Agostino Rosa del nostro Servizio Lavori pubblici. Si tratta di una opportunità che consentirà di ridurre ulteriormente i costi della fase preliminare». (a.cad.)