CasaPound, posticipato l’evento 

La colletta alimentare non si terrà oggi, Giorno della memoria. La scelta dopo il confronto con le autorità



RIVA. Dopo giorni di polemiche è arrivato ieri il dietrofront di Casa Pound per l’iniziativa organizzata in contemporanea con il Giorno della Memoria. La colletta alimentare “per aiutare le famiglie italiane in difficoltà”, si legge nella locandina fatta circolare sul web dall’associazione di estrema destra, non cambia luogo ma cambia data e si terrà infatti domenica mattina, anziché sabato, davanti alla Coop di Piazzale della Mimosa.

La richiesta formale di spostare la data è stata comunicata dal movimento politico agli uffici comunali in seguito a contatti avuti con le autorità, intervenute anche a causa delle polemiche scoppiate nei giorni scorsi. Il rischio che la manifestazione di Casa Pound potesse scatenare reazioni tra i movimenti antifascisti era chiaro e in questo modo è scongiurato il pericolo di disordini che avrebbero avuto ricadute sulle iniziative previste domani in città per ricordare le vittime dell’Olocausto.

Una vicenda che tuttavia fa capire quanto l’aria sia pesante e i nervi a fior di pelle. Ad aggiungere malessere c’era stato nei giorni scorsi anche l’errore, ammesso con un certo imbarazzo dalla Giunta e in particolare dal vice-sindaco Caproni che in assenza del sindaco firma gli atti, di aver concesso non solo l’autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico a Casa Pound, ma addirittura il patrocinio alla manifestazione. Un errore materiale che certamente può capitare, una brutta svista che è stata subito corretta ma che ha portato molti ad interrogarsi se non si potesse semplicemente respingere la richiesta che tutti hanno letto come una vera e propria provocazione. I motivi potevano essere di ordine pubblico dato l’alto rischio di una presenza di manifestanti antifascisti, ma c’è anche una questione di merito legata alla mozione approvata in consiglio comunale rispetto alla concessione di spazi a soggetti che promuovono ideali legati ai fascismi e ai totalitarismi. Infine ci sarebbe anche da discutere sull’opportunità o meno da parte di un movimento politico che si presenta alle elezioni, di raccogliere e distribuire ai cittadini pacchi di cibo durante il periodo della campagna elettorale. Comunque, alla fine ha prevalso ciò che era logico fare fin dall’inizio e domani i pensieri andranno al ricordo delle vittime annientate dal nazismo e da un regime, quello fascista, “che non ebbe alcun merito, e nel quale la caccia agli ebrei non fu affatto una deviazione ma fu insita stessa alla natura violenta e intollerante di quel sistema", come ha sottolineato il Presidente della Repubblica Mattarella. (a.c.)















Scuola & Ricerca

In primo piano

la storia

«Fiuto e determinazione, così presi Marco Bergamo» 

Va in pensione Arervo, il poliziotto che il 6 agosto 1992 mise le manette al serial killer dopo una caccia durata tutta la notte. «Nell’83 vidi il corpo di Marcella Casagrande. Certe cose ti segnano per sempre»


Luca Fregona