Anziani, si parte con la Cittadella
Riva, concluso l’iter di aggiudicazione dei lavori. Il direttore dell’Apsp Città di Riva: «Cantiere entro fine anno»
RIVA. L’Apac provinciale ha comunicato ieri l’aggiudicazione dei lavori di riqualificazione dell’area dell’ex ospedale civile di Riva (con la realizzazione della “Cittadella dell’accoglienza”) all’associazione temporanea di imprese costituita dalla Costruzioni Dallapè srl di Madruzzo, dalla Fogarolli srl di Trento, dalla Gruber srl di Riva, dalla North Systems srl di Trento, dalla Tecnoair srl di Rovereto e dalla Jam srl di Trento. Ora dall’Apsp Città di Riva confidano che l’intervento che porterà ad avere la nuova rsa – il cui iter ha subito diversi rallentamenti indipendenti dalla volontà dell’ente – possa partire entro l’anno. L’importo complessivo a base d’appalto era di 8.059.944 euro: l’ati capitanata dalla Costruzioni Dallapè ha offerto un importo di 6.601.525 euro. L’opera farà lievitare a 120 i posti letto della rsa rivana, con un edificio che sarà per due piani sopra il terreno e con un piano interrato. La struttura ha come obiettivo quello di rispondere alle nuove esigenze che si stanno presentando, con un’attenzione particolare sull’Alzheimer (l’Apsp “Città di Riva” è già dotata di un centro di ascolto in tal senso). Una parte dei lavori propedeutici era già stata eseguita, con la parziale demolizione di alcuni padiglioni dell’ex ospedale, dopodiché questioni archeologiche e soprattutto burocratiche (tra cui un intoppo legato al diritto di superficie) avevano visto slittare anno dopo anno la data presunta di inizio lavori.
«Siamo – spiega il direttore dell’Apsp, Gianfranco Maino – in fase di contratto, mancano solo le ultime verifiche antimafia. A novembre potrebbe esserci la firma, quindi l’obiettivo è partire con il cantiere entro l’anno. Si sono chiusi i termini per eventuali ricorsi e attendiamo solo il nullaosta da parte della Direzione nazionale antimafia. Una volta iniziati i lavori, il cronoprogramma prevede una scadenza di 720 giorni consecutivi per l’ultimazione. I lavori propedeutici si sono chiusi, compreso il discorso della ricerca archeologica che un po’ ha inciso sull’iter. Ma soprattutto nel frattempo sono cambiate le norme sugli appalti, quindi abbiamo dovuto rivedere tutte le modalità di gara per riuscire ad arrivare a una valutazione oggettiva dell’offerta più vantaggiosa e prevenire quindi i ricorsi. Non è stato un percorso semplice, ma ora finalmente siamo arrivati al dunque».