Anche il kitesurf chiede spazio sul Garda trentino
Alto garda. «È giunto il momento di sedersi attorno ad un tavolo con tutte le autorità competenti e ragionare sulla navigazione dei kitesurf anche sulle acque del lago di Garda trentino». Giovanni...
Alto garda. «È giunto il momento di sedersi attorno ad un tavolo con tutte le autorità competenti e ragionare sulla navigazione dei kitesurf anche sulle acque del lago di Garda trentino». Giovanni Poli, presidente dell’Asd Altogarda Kite, associazione nata nel 2012 e che oggi conta più di 140 soci praticanti all’attivo, concorda con lo sfogo di Christian Chincarini, consigliere e presidente della Fraglia Vela Malcesine. Chincarini, sulle pagine di un giornale veneto, ha dichiarato: «È inconcepibile che le scuole di kitesurf trentine portino gli allievi nelle acque venete perché là non si può uscire». Una questione delicata, quella della pratica sportiva del kitesurf, in Trentino. «Innanzitutto le scuole trentine che vanno a fare kitesurf a Navene non ostacolano l’attività delle scuole venete, per il semplice motivo che solitamente rimangono sottovento alla navigazione del kitesurf di quelle scuole», spiega Poli.
«Altra considerazione da fare, quella del vento – spiega ancora Poli -, il vero vento, si trova nel Garda Trentino, quindi è abbastanza di rado che le scuole trentine sconfinano in Veneto. Ma concordo con Chincarini nel fatto che è giunta l’ora, anche per il Trentino, soprattutto da parte della classe politica, territoriale e provinciale, di prendere in seria considerazione la navigazione di questo sport, che ormai è condiviso anche dalle scuole commerciali di windsurf, come Segnana group o Duotone Sport center in Conca d’Oro».
Uno sport in grande espansione, senza età. «Da qualche anno ormai sono promotore della navigazione di questo sport in Trentino, confrontandomi regolarmente con l’Ispettorato di porto di Trento, relazionandomi con il dirigente Roberto Andreatta e i suoi collaboratori, i quali a piccoli step ci hanno concesso vari momenti per poter ampliare la nostra navigazione».
In Trentino non è possibile praticare in maniera diffusa il kitesurf, organizzare eventi sportivi, perché – parole ancora del presidente Poli - «siamo bloccati delle attività dei circoli velici, alcuni dei quali non vogliono assolutamente la navigazione del kite in Trentino. E questo sport, lo ribadisco già da qualche anno, è uno sport nuovo, che coinvolge sempre più persone, di tutte le età, di ambo i sessi».
Kitesurf significa anche inclusione, precisa Giovanni Poli. Una peculiarità dell’associazione sportiva altogardesana infatti «è rappresentata dal “Sit’n Kite”, che coinvolge sempre più atleti paraplegici e amputati in questa bellissima disciplina sportiva sul lago».
«Credo sia giunta l’ora di sedersi ad un tavolo con i referenti politici e le attività interessate per trovare una soluzione per questo nuovo sport - conclude il presidente Giovanni Poli - Sarebbe importante rivedere i calendari delle regate veliche, sfoltendo gli appuntamenti meno importanti, per prendere in considerazione anche regate internazionali di kitesurf». N.F.
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