il caso

Allagata di nuovo la scuola media di Merano, lo psicoanalista: “Adolescenti che non vedono futuro”

Giuseppe Maiolo, docente all'Università di Trento: “E' la rabbia e coincide con il vuoto interno, non con la noia”

IL FATTO: I vandali tornano in azione due settimane dopo



BOLZANO. "Ogni volta che accadono (o si ripetono) i gesti vandalici dei giovani, è la rabbia. Gli arrabbiati, come mi capita spesso di nominarli, sono gli adolescenti del terzo millennio che stanno male, forse malissimo adesso dopo gli ultimi anni di pandemia, di crisi economica e sociale e di guerra". Lo dice all'Ansa lo psicoanalista bolzanino Giuseppe Maiolo (nella foto Ansa), commentando il nuovo allagamento delle scuole medie Segantini di Merano.

Per il docente dell'università di Trento, "un malessere non nuovo, ma aumentato a dismisura tra le cui motivazioni vi è quella non avere più futuro. Non lo immaginano più, anzi negli anni lo hanno visto morire come prospettiva".

I vandali colpiscono ancora: allagate di nuovo le scuole medie di Merano

Aperto l'idrante, che eroga 30 litri d'acqua al minuto, come due settimane fa. Sul posto i vigili del fuoco di Merano e i volontari di Quarazze e Lagundo (foto Vf Merano)

"Nella mia adolescenza - spiega - il futuro era un ventaglio di possibilità e mi veniva incontro. Adesso non c'è più traccia. C'è il vuoto. Quando questo spazio indefinito prende il sopravvento, la rabbia della protesta, spesso mascherata da divertimento, allaga o infiamma, riempie in altro modo i luoghi in cui si vive o brucia con falò visibili la realtà anche senza lasciare morti sul campo".

Secondo Maiolo, "sta a dire 'vi accorgerete prima o poi che ci siamo!' Non è solo la necessità, tutta contemporanea, di trovare un momento di notorietà con le proprie imprese, quanto l'essere riconosciuti dagli adulti come soggetti di diritto a cui è stato tolto il sogno di un futuro felice, promesso e garantito. Quanto meno a parole! La rabbia dei vandali oggi, credo coincida con questo vuoto che hanno dentro e non con la noia", è convinto lo psicoanalista.

"Quella di un tempo gli adulti l'hanno demonizzata spingendo i ragazzi ad avere sempre qualcosa da fare, quando invece distesi sul letto con gli occhi appesi al soffitto, faceva sognare. Ora non più", conclude Maiolo.













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