Agricoltura, nel futuro dell’irrigazione irrompe l’intelligenza artificiale
La Federazione Consorzi irrigui e di miglioramento fondiario del Trentino ha fatto il punto: fondamentale sfruttare le opportunità offerte dall’innovazione tencnologica
TRENTO. Assemblea della Federazione Consorzi irrigui e di miglioramento fondiario del Trentino, quest’oggi presso la Cantina di Lavis. Alla Federazione, ha ricordato il direttore Lorenzo Cattani, aderiscono in pratica tutti i consorzi operativi del Trentino che assicurano l’irrigazione a 18.300 ettari, quasi tutti irrigati a goccia grazie agli enormi investimenti fatti per la trasformazione degli impianti da girandoloni prima e pioggia lenta poi.
La Federazione assicura un ruolo attivo di sostegno e rappresentanza a vari livelli da quello provinciale a quello nazionale. Si è infatti occupata di coordinare i vari consorzi anche nella predisposizione di un piano bacini. I risultati molto importanti, aldilà di questo anno eccezionale, che non registra almeno fino ad ora nessun problema di irrigazione e le falde come le sorgenti sono al massimo, sono quelli di poter risparmiare mediamente oltre il 30% dell’acqua necessaria per l’irrigazione dei campi.
E le prospettive? Secondo il direttore Cattani, si va sempre più verso un’irrigazione di precisione, è fondamentale sfruttare le opportunità offerte dall’innovazione tencnologica, l’agricoltura di precisione basata sull’uso di droni e sensori permette di monitorare lo stato delle coltivazioni e di intervenire tempestivamente. Tutte iniziative finanziate dalla Provincia, come il progetto sperimentale “Irritre” finanziato alla Fondazione Mach che nell’arco di pochi anni dovrebbe portare ad un ulteriore risparmio d’acqua distribuendo solo quella che serve effettivamente per le varie colture nei diversi stadi fenologici delle piante. L’intelligenza artificiale può ottimizzare i processi produttivi, prevedere le condizioni meteorologiche e suggerire le migliori pratiche agricole.
Dal canto suo il presidente della Federazione Mauro Capra, nella sua relazione dopo aver ringraziato i presidenti per il loro impegno a sostegno di un moderno sistema di irrigazione delle campagne trentine, ha sottolineato l’ottima intesa con Provincia e Fondazione Mach nell’affrontare gli scenari sempre più complessi conseguenti prima alla pandemia e poi all’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, con i conseguenti aumenti di tutte le materie prime carburanti compresi. Ma all’oggi sono i cambiamenti climatici a preoccupare maggiormente gli agricoltori: eventi estremi come vento, grandine alluviane sono sempre più frequenti e di maggiore intensità alternandosi a periodi di siccità che mette a dura prova il nostro sistema.
Siamo coscienti ha sottolineato il presidente, che questi cambiamenti vanno affrontato con nuove pratiche e tecnologie sostenibili, implementando sistemi di accumulo idrico, anche in alveo cercando anche soluzioni innovative per ottimizzare l’uso delle risorse: digitalizzazione, monitoraggio, gestione automatizzata delle reti di adduzione e distribuzione sono indispensabili.
In quest’ottica, sono essenziali nuovi interventi strutturali che devono essere attuati in sinergia per progettare soluzioni con valenza territoriale amplia, il tutto in piena intesa fra consorzi e amministrazioni locali affinchè adottino una visione integrata e coordinata sfruttando appieno tutte le opportunità predisponendo anche progetti esecutivi o addirittura cantierabili. Questo approccio innovativo può rappresentare una risposta efficace alle sfide che ci impongono i cambiamenti climatici rendendo le nostre aziende agricole sempre più resistenti. In prospettiva si delinea un quadro del ruolo e delle relazioni tra Consorzi, Federazione e istituzioni che è in profonda evoluzione.
All’assemblea era presente fra i molti ospiti anche l’assessora all’Agricoltura Giulia Zanotelli che ha tracciato le linee della Politica Agricola Provinciale nel quinquennio appena iniziato.