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Accusato più volte di molestie, docente trasferito dal liceo bolzanino

Il professore che era stato sospeso, e poi reintegrato tra le proteste degli studenti, è stato assegnato a un’altra scuola. La Procura continua a indagare: cinque le denunce dopo presunti comportamenti inopportuni. Decisiva la spinta dei genitori negli ultimi mesi


Aliosha Bona


BOLZANO. Era stato sospeso per tre mesi dopo che la dirigente Laura Cocciardi, tra fine dicembre e inizio gennaio dello scorso anno, aveva inviato una segnalazione alla Procura al fine di accertare eventuali responsabilità. Si parla di comportamenti inopportuni, che il docente avrebbe rivolto verso alcune delle sue studentesse durante una gita scolastica. Il procedimento disciplinare si era però concluso con un semplice avvertimento della Sovrintendenza e il professore era stato rimesso al suo posto fino al termine dell’anno scolastico 2023/24.

La decisione scatenò forti polemiche: alcune studentesse del liceo Pascoli di Bolzano si erano rifiutate di salire in classe il giorno del reintegro, esibendo striscioni e scadendo cori con il megafono: «Scuola libera dalle molestie o liberata da noi. A voi la scelta». Sugli impulsi di quelle lamentele, oltre che di denunce penali, il professore sarebbe stato assegnato ad un altro istituto. La situazione era diventata per tutti insostenibile. Diversi genitori, infatti, avrebbero scritto decine di mail che sarebbero state inviate alla dirigenza. A queste si aggiungono lettere e segnalazioni alla scuola risalenti anche agli anni passati.

«Capisco i genitori e il loro timore - sottolinea l’assessore alla scuola italiana, Marco Galateo - perché nessuno vorrebbe per i loro figli qualcuno con un procedimento in corso. Ma allo stesso tempo esistono le leggi e vanno rispettate. Quindi è giusto e doveroso attendere il termine della procedura per capire se verrà interdetto dai pubblici uffici oppure no». Le denunce e la difesa Le indagini della Procura della Repubblica nei confronti del docente del liceo artistico Pascoli sono ancora in corso e proseguono da febbraio scorso. La prima denuncia di cui si ha contezza risalirebbe al 2021: in quel caso l’indagine venne archiviata per insufficienza di prove. Poi altre sarebbero arrivate nei primi mesi del 2024 per un totale di cinque denunce. Nel fascicolo che aprì la Sovrintendenza si parlava «di fisicità amichevole, come poteva essere un bacio sulla testa o una pacca sulla spalla dopo un compito ben svolto. Tutto ciò al solo fine di incoraggiare allieve ed allievi», fu la difesa dell’allora avvocato Luca Crisafulli. Interpellato nuovamente sulla questione, ha preferito non fornire ulteriori commenti sulla situazione legata al docente.

Quest’ultimo è regolarmente in servizio perché non esiste al momento alcuna condanna e nemmeno una richiesta di rinvio a giudizio. Il caso del Pascoli era balzato alle cronache dopo la protesta di 150 alunni contro il suo rientro in servizio: erano i primi giorni dello scorso aprile. Nelle settimane seguenti le voci si sono moltiplicate attraverso dure prese di posizione, alcune pubblicate sui social, la maggior parte in forma anonima. Sono scese in campo anche alcune ex studentesse. Una di loro, in una lunga lettera, aveva riferito che non si tratta di «episodi isolati, ma che vanno avanti da anni».

Il Comitato genitori

Professori e studenti si erano confrontati sul tema all’interno delle classi nelle ultime settimane dello scorso anno scolastico. Non solo. Era stata convocata un’assemblea da parte del Comitato genitori del Pascoli. «È stato posto l’accento sulla tutela dei ragazzi - spiega il presidente Andrea Scalco - che deve essere sempre al centro dell’attenzione. Inoltre abbiamo concordato sul fatto che le informazioni trasmesse alle famiglie devono essere più chiare e precise. Abbiamo fatto un lavoro di sensibilizzazione con mamme, papà e studenti: sanno quanto è importante segnalare ogni caso sospetto al fine di migliorare l’ambiente dentro la scuola. Parliamo ovviamente anche di bullismo e discriminazioni». 













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