Il latte di Alexandra, da parrucchiera al maso di famiglia: una storia altoatesina
La storia: da lacca e asciugacapelli è passata a scope e forcone, come racconta lei stessa, in un percorso fatto di sfide, impegno e determinazione: si prende cura degli animali, accoglie ospiti nell'agriturismo che ha creato, garantisce la produzione di latte di alta qualità e continua a credere nel valore della cooperazione, conferendo il suo latte a una delle latterie cooperative dell'Alto Adige
SANTA VALBURGA. Dietro ad ogni goccia di latte che produce c'è la storia di un'ex parrucchiera di città che ha lasciato tutto vent'anni fa per prendere in mano il maso di famiglia di 250 anni in Val d'Ultimo a Santa Valburga a 1.100 metri. Una vera chiamata della terra quella di Alexandra Schwarz di 49 anni, madre di due figli, un “cambio di carriera” che ben rappresenta il modello virtuoso del lattiero-caseario altoatesino, dove il 100% delle latterie è organizzato in forma cooperativa.
Il 2025, infatti, è l'Anno Internazionale delle Cooperative, un'occasione per valorizzare il ruolo fondamentale di queste realtà nella società, attive da secoli. da cui non tornerebbe indietro. Un luogo incantato che nel 1982 ha ottenuto l'attribuzione di “maso avito”, un riconoscimento che premia le famiglie che da almeno due secoli portano avanti la tradizione agricola in via ereditaria diretta.
Da lacca e asciugacapelli è passata a scope e forcone, come racconta lei stessa, in un percorso fatto di sfide, impegno e determinazione: si prende cura degli animali, accoglie ospiti nell'agriturismo che ha creato, garantisce la produzione di latte di alta qualità e continua a credere nel valore della cooperazione, conferendo il suo latte a una delle latterie cooperative dell'Alto Adige.
Farne parte per lei significa sostenere un sistema che garantisce equità ai produttori, qualità ai consumatori e tutela per il territorio. Impensabile all'inizio non andare in città almeno una volta alla settimana per socializzare, racconta, pur avendo la possibilità di essere sempre presente per i bambini. Ovviamente è solo questione di abitudine e con il tempo ha imparato ad apprezzare la libertà che la vita nel maso offre.
"Come per qualsiasi altro lavoro sono convinta che bisogna fare tutto con passione - spiega - altrimenti difficilmente si può vivere felici con tutto l'impegno necessario, 365 giorni all'anno e senza ferie. Apprezzo molto il fatto di essere il mio datore di lavoro e di poter organizzare il mio lavoro da sola. La convivenza con gli animali mi dà grande soddisfazione e non lo considero necessariamente un lavoro, ma piuttosto uno scambio reciproco tra uomo e animale".