De Bertoldi ha trovato casa: dopo l'addio a FdI passa alla Lega
Il deputato trentino entra nel carroccio da indipendente, dopo lo scontro interno e lo strappo da Fratelli d'Italia avvenuto la scorsa estate. Il benvenuto di Salvini: «Ne siamo contenti e ovviamente è un ulteriore stimolo per fare sempre di più e sempre meglio»
TRENTO - Il deputato trentino Andrea de Bertoldi - ex Fratelli d'Italia e dall'estate al gruppo Misto - ha aderito alla Lega come indipendente. Lo riferisce una nota della Lega aggiungendo che il segretario Matteo Salvini "esprime soddisfazione e dà il benvenuto al deputato eletto in Trentino Alto Adige che guida l'associazione dei Liberali cristiano-democratici che così certificano una federazione con la Lega".
Ad agosto De Bertoldi aveva annunciato di aver lasciato il gruppo di FdI per via di disaccordi con la direzione nazionale del partito.
Salvini e De Bertoldi si sono incontrati al ministero ed è stata l'occasione per fare il punto su alcuni dossier di comune interesse come infrastrutture, emergenza abitativa, collaborazione tra ministero e ordini professionali, codice degli appalti. "La Lega aumenta iscritti, sostenitori, amministratori locali e ora anche parlamentari: ne siamo contenti e ovviamente è un ulteriore stimolo per fare sempre di più e sempre meglio" commenta Salvini.
Lo strappo l'estate scorsa era maturato nell'ambito dello scontro dentro fratelli d'Italia, iniziato già ai tempi della formazione della giunta Fugatti, fra il coordinatore regionale Urzì e la deputata Ambrosi, accanto alla quale si era collocata la posizione politica di de Bertoldi.
In un primo tempo fra le ipotesi che circolavano c'era un approdo del parlamentare in Forza Italia, ma evidentemente non è andata così.
Ecco come il deputato aveva comunicato l'addio a Fdi nell'agosto scorso: «Alla ripresa dei lavori farò assieme alla mia famiglia politica le valutazioni per individuare la mia prossima allocazione, che non potrà che essere improntata ai valori della moderazione, e del cattolicesimo liberale. La mia decisione è frutto di un lungo processo di dissenso politico dal Partito nata per difendere le ragioni della mia Provincia autonoma di Trento dalla volontà di accentramento decisionista del partito.
Ho inoltre più volte chiesto chiarezza su alcuni importanti temi, che da cattolico mi stanno a cuore, ma non sempre ho osservato la risposta che speravo. Mi sono spinto ad aprire un dibattito, che però è caduto nel vuoto. L'unica risposta è arrivata dai probiviri, con un'indagine strumentale e senza alcun fondamento, su fatti che ho già avuto modo di chiarire ampiamente.
Oggi arrivo a leggere che ci sarebbe un provvedimento di espulsione. La mia libertà politica e professionale mi hanno consentito una scelta netta che non è più rinviabile. Su questa vicenda sono peraltro pronto ad agire in ogni sede opportuna a tutela della mia reputazione e della mia integrità personale e professionale».