Shoah

Il Giorno della Memoria. Edith Bruck: "Finché ho respiro andrò nelle scuole"

Oggi la giornata del ricordo delle vittime della Shoah, nell'80° anniversario della liberazione dei campi di concentramento. La scrittrice e l'antisemitismo: "Tranne un po' la Germania, nessuno ha fatto conti con il passato"

ROMA


ROMA. Si celebra oggi 27 gennaio il Giorno della Memoria, per commemorare, a ottanta anni dalla liberazione dei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, le vittime della Shoah e della deportazione nei lager nazisti.

"Da 64 anni vado nelle scuole, i ragazzi capiscono, finché ho respiro lo farò", ha detto la scrittrice e poetessa Edith Bruck, una degli ultimi testimoni della Shoah, ieri a "Che Tempo Che Fa" di Fabio Fazio. "Possiamo educare i nostri figli diversamente secondo me, per tutto il male che noi abbiamo vissuto. Non solo noi ebrei, ma anche quelli che lo vivono oggi e lo vivranno domani. Prima bisogna educare i bambini al rispetto di qualsiasi essere umano, di qualsiasi colore o fede. Rispetto totale. Ogni vita è preziosa", ha detto indicando quello che si può fare per arginare l'antisemitismo.

"Prima di tutto - ha sottolineato - bisogna educare in famiglia al rispetto totale, non ci sono esseri umani di serie A o C. Poi la scuola dove si insegna poco e male. Da nessuna parte in Europa, in piccola parte in Germania, solo i tedeschi si sono confrontati con il loro passato. Nessun altro paese si è confrontato con il proprio passato, dopo la guerra è stato come nulla fosse successo, questo non ha insegnato molto ai giovani ed è stato tutto taciuto". 













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