La storia di Giacomo Franzoi: a vent’anni gestisce ettari di mele, con il sogno della viticoltura
L’impegno sociale, alternato ai progetti lavorativi, costruiscono un quadro ben definito di Giacomo: l’età non è un problema, qui maturità e competenza tecnica fanno quotidianamente la differenza
TRENTO. Ancora una volta, la nostra storia settimanale proviene dalla Bassa Valle di Non, quella parte della valle dove c’è una frutticoltura molto più giovane che alle 4 Ville e dove anche i giovani imprenditori agricoli sono numerosi.
La storia che raccontiamo oggi è quella di un giovane di appena vent’anni, di Sporminore, con campagna però in quattro comuni: tre in Valle di Non – Sporminore, Spormaggiore e Vigo di Ton – e Nave San Rocco. Sembra impossibile, ma la maturità, la competenza tecnica e imprenditoriale riscontrate in Giacomo Franzoi sono molto superiori a quelle che si possono immaginare per un giovane della sua età. Sicuramente ha influito anche la scuola agraria professionale di San Michele frequentata per tre anni da Giacomo, ma anche la famiglia ha avuto un suo ruolo. Ha presentato domanda per l’ottenimento del premio d’insediamento, sa di essere entrato in graduatoria e ora attende la liquidazione. Con l’aiuto che andrà a ricevere ha in progetto di acquistare terreni e di ammodernare le attrezzature in funzione di ridurre l’inquinamento nella difesa delle piante.
L’organizzazione dell’azienda
Siamo in presenza di un’azienda prevalentemente frutticola con un impianto di 6000 metri quadrati di ciliegi per diversificare la produzione, ma a Sporminore, su input di Melinda, ha messo a dimora anche dei vigneti di Pinot Nero. "Le ciliegie sono piante di 6 anni delle varietà classiche, dalla Kordia alla Regina, e sono molto soddisfatto della produzione", afferma Giacomo.
In totale, l’azienda ha una superficie molto maggiore a quella che normalmente troviamo in Valle di Non: si tratta di 11 ettari di terreni, tutti coltivati intensamente. Circa metà sono terreni di proprietà e l’altra metà sono terreni in affitto. Le varietà di melo coltivato sono la Gala, la Renetta Canada, la Red e la Golden Delicious, la Fuji, la Kiss (una mela a polpa rossa indicata da Melinda). Si tratta di piante dell’età di cinque anni, una varietà di nicchia resistente alla ticchiolatura, con una resa di 400-450 quintali per ettaro e un prezzo che finora è molto interessante, essendo intorno ai 0,90 euro al kg.
"Dai 3500 metri di questa varietà raccolgo fra i 120 e i 130 quintali di mele. Le ho piantate a Vigo di Ton e sono molto soddisfatto", sottolinea. Giacomo è titolare d’azienda con la propria partita IVA, ma la conduzione dell’azienda è fatta tutta assieme al padre Giampaolo, che ha 52 anni. "Di fatto", prosegue il giovane, "riusciamo a fare tutti i lavori aziendali escluso il raccolto noi due. Anzi, in inverno troviamo anche il tempo per fare dei lavori conto terzi." Sono informazioni che dimostrano l’alta professionalità di padre e figlio, perché 11 ettari da potare non sono uno scherzo.
Progetti futuri
Fra i progetti futuri di Giacomo c’è quello di sviluppare la viticoltura a Sporminore, con nuovi impianti di Pinot Nero di 4000 metri quadrati, per diversificare sempre di più l’azienda, visto che Melinda intende valorizzare anche la viticoltura in Valle di Non.
"A vent’anni ci sono anche molti sogni nel cassetto. Il più importante è quello di riuscire a portare la mia azienda in maggior parte in fondo valle, per poter lavorare i campi senza pericoli, come spesso succede nelle scoscese colline della Valle di Non, sia in tempi di trattamenti che di raccolti."
Un bilancio sull’impegno
"Dopo tre anni dall’impegno a tempo pieno in azienda, è pentito della scelta?", chiediamo a Giacomo.
"Assolutamente no", è la risposta. "È una scelta che rifarei 1000 volte per la passione per la frutticoltura che avevo fin da bambino."
Rapporto con l’ambiente
E i suoi rapporti con l’ambiente quali sono? "Di massimo rispetto, contenendo il più possibile l’uso dei trattamenti, fatti sempre nel pieno rispetto dei protocolli di autodisciplina."
Biologico
Ha mai pensato alla trasformazione dell’azienda in biologica?, chiediamo infine a Giacomo, "No, non vedo questa necessità. La nostra scelta, anche perché producendo con il metodo integrato, si riesce a produrre senza un forte impatto ambientale." Tutta la produzione viene conferita a Melinda e Giacomo si considera soddisfatto dei risultati conseguiti anche per la costante capacità di innovazione di prodotto e di processo della Op.
Impegno nel sociale
Giacomo è socio di Coldiretti Service e ha in programma di entrare nel movimento giovanile di Coldiretti. A livello locale, è molto impegnato nel volontariato, sia come membro dei VVFF di Sporminore sia come componente del direttivo della Pro Loco, che a Sporminore è molto attiva. In famiglia, oltre al padre con il quale lavora, ha una sorella che sta frequentando l’università.
"A Sporminore", conclude, "abbiamo diversi giovani che hanno fatto San Michele e che sono impegnati a tempo pieno in agricoltura, con i quali abbiamo una buona intesa."