Servizio 0-6, dal 3 febbraio via alla sperimentazione a Povo
Il nuovo progetto pedagogico parte alla scuola per l’infanzia Conotter con una sezione del nido da 12 bambini. Mercoledì assemblea con i genitori. Bozzarelli: «Auspichiamo che si parta anche a Mattarello, Cadine e Sardagna»
TRENTO. Il prossimo 3 febbraio aprirà un servizio di nido all'interno della scuola provinciale dell'infanzia "Conotter" di Povo. Dopo un periodo di interlocuzioni e confronti tra la vicepresidente e assessora all'istruzione Francesca Gerosa e la vicesindaca del Comune di Trento Elisabetta Bozzarelli e dopo il parere favorevole della Provincia - che ha approvato uno schema di convenzione per disciplinare gli aspetti organizzativi amministrativi, pedagogici e di coordinamento della sperimentazione - il Comune di Trento ha aperto un nuovo nido d'infanzia e cui bambini e personale saranno coinvolti nel percorso sperimentale "0-6 anni".
Terminati i lavori di adeguamento del bagno e l'integrazione degli arredi a cura dei servizi Edilizia pubblica e Gestione fabbricati del Comune, il personale e i coordinatori pedagogici di riferimento stanno lavorando per predisporre tutto il necessario per l'inizio del servizio zerosei che lunedì 3 febbraio accoglierà 12 bambini del nido (due gruppi di lattanti) su 15 posti disponibili. Mercoledì è prevista l'assemblea con i genitori dei bambini ammessi al nido e con i genitori dei bambini oggi frequentanti la scuola dell'infanzia durante la quale verranno forniti tutti i dettagli del percorso educativo sperimentale.
"Questo per noi è un traguardo molto importante perché quest'Amministrazione comunale ha lavorato fin da subito per l'universalità dell'educazione anche dei bambini più piccoli – commenta la vicesindaca Elisabetta Bozzarelli - il primo provvedimento che abbiamo adottato è quello riguardante la riduzione delle tariffe del nido che oggi, considerando anche il bonus Inps, sono gratuite per la metà delle famiglie e ammontano in media a 65 euro. Vista la spinta richiesta così si raccoglie non potevamo certo fermarci qui. Abbiamo dunque iniziato a lavorare al progetto 0-6 che come spesso accade, ha fatto trasformare in una risorsa due diverse criticità: le scuole per l'infanzia sempre più svuotate dall'inverno demografico e l'allungarsi della lista d'attesa per un posto al nido. Mi preme sottolineare che questa non è solo una soluzione logistica, ma un progetto che ha grandi potenzialità pedagogiche perché favorisce quell'educazione tra pari di diverse età che le famiglie sempre più piccole non riescono più a garantire. Auspichiamo dunque che la collaborazione con la Provincia possa continuare e che, dopo Povo, il progetto 0-6 venga esteso come previsto anche a Mattarello, Cadine e Sardagna, in modo da passare dagli attuali 1200 posti al nido a 1300 posti nel 2026".
Sul tema, la vicepresidente Francesca Gerosa aggiunge: "L'apertura del servizio sperimentale a Povo è da un lato il risultato della volontà di Provincia e Comune di dare risposte alle famiglie e dall'altro un esempio concreto della flessibilità del nostro sistema educativo e di come le sinergie fra i nostri enti possano permettere esperienze innovative. Non si tratta infatti solo di riempire spazi vuoti presenti nelle scuole dell'infanzia, ma di ripensare il modo in cui vengono accompagnati, in una logica di coerenza educativa, i bambini nei primi anni di vita. Dobbiamo infatti all'interno della sperimentazione provare a considerare il modello integrato 0-6 non solo come una risposta ad esigenze logistiche, ma anche come un investimento sul futuro, che può costruire una nuova prospettiva educativa, come già contemplato e previsto nel programma annuale provinciale per la scuola dell'infanzia approvato dalla Giunta provinciale. Dal punto di vista pedagogico, educativo e didattico i due servizi - nido e scuola dell'infanzia - manterranno la loro specificità, avendo però cura sia di garantire autonomia e differenziazione secondo le pratiche che ordinariamente li contraddistinguono, ma insieme di individuare nelle attività e spazi comuni elementi significativi in termini di condivisione educativa".
La stessa scuola per l'infanzia Conotter di Povo, ultimata nel 2006 e dimensionata per quattro sezioni per una capienza totale di massimo 101 bambini, nell'attuale anno scolastico ha 35 iscritti. Da qui la proposta, da parte dell'Amministrazione comunale e della Provincia, di poter utilizzare gli spazi rimasti liberi per l'attivazione di un servizio di nido d'infanzia avviando quindi un percorso sperimentale zerosei. Si tratta di una soluzione che, grazie alla collaborazione tra il personale della scuola dell'infanzia e del nido, risponde non solo a esigenze organizzative, ma ha anche un grande valore pedagogico perché favorisce l'apprendimento tra bambini di diverse fasce di età e promuove una visione unitaria del bambino da 0 a 6 anni, favorendo la continuità educativa nei primi anni dello sviluppo.
Il nuovo servizio di nido previsto all'interno della scuola infanzia di Povo è stato proposto anche alle famiglie dei bambini ancora presenti nella graduatoria annuale approvata lo scorso mese di maggio 2024, in attesa dell'assegnazione di un posto presso uno dei nidi comunali. Il servizio di nido verrà gestito direttamente dal Comune con personale proprio a seguito di una selezione interna al personale comunale, mentre il personale della scuola dell'infanzia continuerà a far capo alla Provincia. Tutta la sperimentazione zerosei è autorizzata, coordinata, e attentamente monitorata dalla Provincia, che fornisce anche il servizio mensa. C.L.