Cave di porfido, stretta sui criteri di assegnazione delle concessioni
La giunta provinciale ha modificato le regole per introdurre procedure più trasparenti e omogenee
TRENTO. La Giunta provinciale ha aggiornato i contenuti degli elementi di valutazione e il bando tipo per l’assegnazione delle concessioni per la coltivazione di cave di porfido di proprietà pubblica, precedentemente adottati nel 2018.
L’aggiornamento si è reso necessario per recepire le nuove normative e per rendere le procedure più trasparenti e omogenee, in vista delle nuove gare.
Il nuovo bando tipo rappresenta dunque uno strumento aggiornato per i soggetti concedenti (Comuni e ASUC) che nei prossimi anni avvieranno le procedure di aggiudicazione delle cave di porfido di proprietà pubblica.
Col provvedimento adottato, vengono ridefiniti i contenuti dei seguenti elementi di valutazione:
- peso da attribuire al prezzo e agli elementi di valutazione dell’offerta tecnica
- caratteristiche del piano sull’occupazione
- criteri per il calcolo del prezzo unitario a base d’asta
- modalità di calcolo della quantità minima di volume da estrarre prevista dal progetto di coltivazione
- contenuto della clausola sociale
La valutazione è svolta col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, attribuendo all’offerta tecnica un peso di almeno 70 punti su 100.
Nello specifico sono valutati:
- la qualità del prodotto, rilevata attraverso il pregio tecnico e le caratteristiche del materiale ottenuto oppure il possesso di marchi di qualità del prodotto;
- le lavorazioni ulteriori alla seconda che richiedono elevata specializzazione;
- il ricorso a processi di abbattimento della roccia, anche innovativi, che garantiscano un’elevata resa della cava correlata ad una bassa produzione di scarti;
- il possesso di certificazioni etiche o ambientali;
- la riduzione dell’impatto ambientale nel processo di lavorazione, mediante l’adozione di misure ulteriori rispetto a quanto già individuato come obbligatorio per legge, nei programmi di attuazione comunali e nella relazione di screening;
- il piano sull’occupazione;
- l’impegno a garantire un ambiente di lavoro più sicuro, salubre e confortevole con la previsione di dotazioni ulteriori rispetto a quelle obbligatorie.
L’amministrazione provinciale, inoltre, si è impegnata a sostenere l’implementazione di un sistema telematico per gestire in modo più efficiente e trasparente le procedure di assegnazione delle concessioni. Le commissioni incaricate di valutare le offerte saranno composte da esperti qualificati, con la partecipazione di un rappresentante della Provincia. Spetta ora a Comuni e Asuc, quali amministrazioni competenti, attivare le procedure di gara in relazione alle scadenze delle attuali concessioni.
“La revisione del bando tipo – sottolinea l’assessore Spinelli – è pensata per definire con maggiore precisione i criteri di valutazione previsti dalla legge. Ma è importante soprattutto perché ha il duplice obiettivo di dare maggiore valore agli aspetti qualitativi delle proposte, riservando attenzione anche alla sostenibilità ambientale e sociale, e di ridurre la discrezionalità delle valutazioni. Va detto inoltre che la procedura che ha portato all’aggiornamento ha visto un ampio confronto con i Comuni, le ASUC, le parti sociali, nonché il supporto dell’Agenzia Provinciale per gli Appalti e Contratti. Con questo provvedimento la Provincia vuole far sì che l’attività di estrazione del porfido continui a essere importante per l’economia locale, nel rispetto delle regole e con un impatto positivo sulla comunità”.