«Spese milionarie e forzature amministrative: Fugatti ha fallito col Centro Santa Chiara»
Durissimo attacco di Manica e Maestri (Pd) al governatore e alla giunta dopo il commissariamento del’ente schiacciato dai conti in rosso
LA DECISIONE Ente commissariato
TRENTO. Il commissariamento del Centro Santa Chiara, schiacciato dai debiti, non può diventare un paravento per celare le responsabilità politiche che hanno portato a questa situazione, a cominciare da quelle del presidente Maurizio Fugatti che, nel sostenere l’insostenibilità della plurimilionaria spesa per la Trentino Music Arena pur di coprire le forzature amministrative e finanziarie compiute per il concerto di Vasco Rossi, ha dato credito a due stagioni di spettacolo estivo fallimentari e piegate solo a fini propagandistici.
È un attacco durissimo quello che i consiglieri del Pd Alessio Manica e Lucia Maestri sferrano nei confronti del governatore e della giunta provinciale, all’indomani dell’annuncio del commissariamento del Centro Santa Chiara.
«Davanti all’evidenza di una situazione del tutto straordinaria – scrivono in una nota - non poteva che esserci un epilogo altrettanto straordinario. Consapevole di una situazione al limite, ancora nella scorsa estate, il PD del Trentino aveva chiesto quella soluzione commissariale alla quale adesso è pervenuta anche la Giunta provinciale. Con soli tre mesi di ritardo».
«Ma il commissariamento non può essere un comodo paravento per celare responsabilità a vario livello: da quelle del sempre fuggevole Presidente Fugatti che, nel sostenere l’insostenibilità della plurimilionaria spesa per la Trentino Music Arena pur di coprire le forzature amministrative e finanziarie compiute per il concerto di Vasco Rossi, ha dato credito a due stagioni di spettacolo estivo fallimentari e piegate solo a fini propagandistici». I due consiglieri dem chiamano in causa anche i membri del disciolto consiglio di amministrazione e «soprattutto chi ha rivestito posizioni apicali».
Infine, «qualche responsabilità rimane anche in capo alla direzione dell’ente che non poteva non vedere, non segnalare, non allertare e che invece pare essersi avvolta in un ossequiente e complice silenzio». «Alla luce di questa situazione ed anche a fronte dell’esposto presentato alla Procura regionale della Corte dei Conti, attendiamo che sia fatta chiarezza soprattutto sull’adeguatezza e la proporzionalità delle spese sostenute, siano esse per consulenze, noleggi, cachet degli artisti e via dicendo, anche per sapere se paga sempre e solo Pantalone. Spiace constatare le ennesime fake news di questa maggioranza, perché non c’è stato alcun serio investimento sia infrastrutturale, al di là della provvisorietà che per sua natura non è un investimento, come d’immagine, posto che fuori dai confini del principato leghista abbiamo ormai oltrepassato i limiti dell’irrisione pubblica. La Giunta provinciale, contando sulla “memoria corta” dei trentini, continua la politica degli annunci, tanto roboanti quanto inconsistenti, assicurando investimenti per decine di milioni di euro nel nuovo stadio e puntando quindi a cancellare, con queste fumoserie, lo scandalo dei milioni gettati per assicurare al Trentino un radioso futuro musicale alle spalle».