Ferrari e Zanella: gravissimo il rogo della bandiera arcobaleno a Trento
I due esponenti Pd: "Episodio spia del momento storico, caratterizzato da spinte reazionarie". Oggi pomeriggio, sabato 9 novembre, sit-in organizzato dall'Arcigay in via Galilei, accanto al bar Carasau dove è stato bruciato il drappo simbolo del movimento Lgbt
TRENTO. La deputata del Partito democratico Sara Ferrari e il consigliere provinciale Pd Paolo Zanella, reagiscono alla notizia che è stata dato fuoco a una bandiera arcobaleno all'esterno del bar Carasau in centro a Trento.
"Un fatto gravissimo - scrivono - quello accaduto al bar Carasau a Trento, lo stesso dove poco più di un mese fa festeggiavamo la loro unione civile una coppia di uomini. Dare fuoco a una bandiera Rainbow, simbolo della lotta per i diritti della comunità Lgbtqi+, è un fatto senza precedenti nel nostro territorio, un gesto d'odio omotransfobico rivolto a un'intera comunità e a chiunque si batta per la libertà e l'uguaglianza. Odio che trova terreno fertile in un Paese che muove sistematicamente guerra alle famiglie arcobaleno e alle persone trans, che da trent'anni attende una legge contro l'omolesbobitransfobia, che continua ad ostacolare percorsi di educazione affettiva, sessuale e di inclusione dell'alterità".
I due esponenti Pd inquadrano l'episodio di intolleranza nel quadro generale: "Una spia di quanto in questo momento storico, caratterizzato da spinte reazionarie, l'odio stia montando nella nostra società. È evidente che il Paese si stia orbanizzando con una progressiva erosione della democrazia: controllo dei media, accentramento dei poteri con l'attacco continuo alla magistratura e il ddl sul premierato, attacco alle libertà attraverso il populismo penale e la contrazione dei diritti civili.
E in America come da noi ha vinto chi ha messo i penultimi contro gli ultimi, contro le minoranze, a partire dagli immigrati e dalle persone Lgbtqi+".
Secondo Ferrari e Zanella, dunque, "c'è bisogno di un cambio di rotta, anche a livello locale. La Provincia si è fatta espellere dalla Rete Ready (rete nazionale delle pubbliche amministrazioni contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) per inerzia, si ostina a non voler riattivare in modo sistematico i corsi di educazione alla relazione di genere, non fa nulla per contrastare l'omolesbobitransfobia avendo, questa maggioranza, ostacolato l'approvazione di un ddl sul tema".