Nuovi hotel, i Comuni bacchettano la giunta: "Prima un monitoraggio per sapere quanti sono"
Il Consiglio delle autonomie commenta l’assestamento di bilancio: fa discutere la norma che permette di edificare alberghi, ma la Provincia non ha ancora il dato
TRENTO. Nell’assestamento di bilancio della Pat 2024 – 2026 c’è una norma che sta scatenando un aspro dibattito, con critiche e repliche: è quella nuova possibilità di edificare, se si realizzano nuovi alberghi.
Una norma molto discussa, che le minoranze vedono come un regalo alla lobby degli albergatori, e soprattutto in aperto contrasto con la più volte rimarcata necessità di evitare altro «consumo di suolo».
Oggi è arrivato il parere del Consiglio delle autonomie Locali (Cal) in merito al parere sul Disegno di legge n. 35 Assestamento del bilancio di previsione della Provincia autonoma di Trento per gli esercizi finanziari 2024-2026 e sul Documento di economia e finanza provinciale 2025 - 2027 (DEFP).
A tale proposito – dice il comunicato stampa – nel febbraio scorso, il Cal, in relazione al Ddl sulla variazione di bilancio, aveva inviato al Presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e all’Assessora provinciale competente, Giulia Zanotelli, un documento
programmatico con alcune proposte che scaturivano da un’analisi approfondita su una serie di temi di interesse prioritario per le amministrazioni e le Comunità locali. Successivamente, in merito alle 10 aree tematiche della Strategia provinciale per la XVII Legislatura, il Cal era intervenuto con un altro documento in termini di idee ed osservazioni utili ad alimentare un dibattito costruttivo sul futuro dell’autonomia trentina.
In merito alle proposte normative che compongono il disegno di legge, il Presidente del CAL, Paride Gianmoena ha rimarcato come i temi affrontati siano decisamente importanti, ma che centrali risultano, soprattutto, le previsioni in materia urbanistica. L’attenzione del Cal - con una serie di contributi da parte dei componenti l’Assemblea - si è concentrata, infatti, sull’articolo della Manovra che incide sul tema di limitazione al consumo di suolo, di cui all'articolo 18 della legge provinciale in materia di urbanistica, e che introduce la possibilità di individuare, con variante al piano regolatore generale del comune, nuove aree destinate alla realizzazione di esercizi alberghieri, sulla base di idonee valutazioni di carattere socio-economico riferite alle esigenze di qualificazione e completamento dell'offerta turistica del territorio. Il tutto in assenza di soluzioni alternative e con un razionale utilizzo delle aree esistenti o già insediate e in coerenza con il carico insediativo massimo definito per quel territorio.
Il Consiglio ha osservato, innanzitutto, come il tema della disciplina urbanistica delle aree a vocazione ricettiva e dell’utilizzo delle strutture alberghiero esistenti, così come la questione del dilagare del fenomeno degli alloggi ad uso turistico a cui già si è fatto cenno a commento dell’articolo 22, dovrebbe essere affrontato, a tutto tondo, attraverso lo svolgimento di un monitoraggio puntuale del patrimonio alberghiero esistente, e la condivisione di una riflessione d’insieme sulle regole che interessano il settore.
«La possibilità di individuare nuove aree destinate alla realizzazione di esercizi alberghieri – sempre a parere del CAL - dovrebbe essere vincolata all’innalzamento della qualità dell’offerta turistica che risponda, quantomeno, ad un livello di classificazione dell’esercizio alberghiero non inferiore a cinque stelle e con la garanzia del mantenimento di tale standard per un tempo adeguato, affinché a fianco dell’elevato livello di qualità architettonica e di efficienza energetica sia effettivamente garantita una
offerta turistica di alto pregio, capace di generare un indotto positivo per ampi settori dell’economia locale, anche in zone attualmente meno vocate all’economia turistica».
In secondo luogo, «si ritiene che tale facoltà debba essere, allo stato, prevista limitatamente al solo mutamento di destinazione di aree che si collochino all’interno o in adiacenza alle aree di espansione del centro abitato, in coerenza con le previsioni del PUP. Una più ampia deroga al principio della limitazione dell’uso del suolo – ha riassunto Gianmoena - deve essere, invece, subordinata ad una riflessione
più approfondita, su cui c’è la disponibilità di questo Consiglio ad avviare un confronto con la Giunta provinciale, purché ciò avvenga sulla base di una istruttoria più completa in ordine agli aspetti sopra evidenziati, e con una tempistica più congrua ad un attento esame della questione.
Non si condivide, inoltre, il proposito di ridurre da dieci ad un anno il termine a seguito del quale sia possibile, con una variante semplificata al PRG, mutare la destinazione urbanistica degli alberghi dismessi, intervento su una previsione approvata non più di tre mesi fa. Rimane ferma, per il CAL, l’importanza di un approfondimento della complessiva situazione del settore alberghiero, al fine di ponderare adeguatamente ogni intervento in una materia di estrema delicatezza e rilevanza per il governo del territorio, e per la condivisione di un valido modello di sviluppo turistico per il Trentino».
In merito alla finanza locale, il documento prodotto dal CAL riassume i contenuti dell’intesa raggiunta lunedì scorso con la Giunta provinciale, la quale prevede un budget per l’anno 2024 in linea con le assegnazioni storiche (60 milioni di euro); un Fondo di riserva pari a 17 milioni (in linea con le assegnazioni 2023); un Fondo straordinario a sostegno della spesa corrente dei Comuni in difficoltà (800.000 euro); un Fondo destinato
all’edilizia scolastica (10 milioni di euro); il finanziamento dell’intero maggior costo derivante dagli arretrati del CCPL 22-24 e dal rinnovo del CCPL per gli anni 2025-2027. L’assegnazione di risorse per parte investimenti destinata agli Enti locali, può dirsi quindi concordata ed in linea con le assegnazioni in passato per gli stessi previste.
Per quanto concerne invece la parte corrente di bilancio, occorre ricordare
che la contrattazione, tra Giunta provinciale e Consiglio delle autonomie locali, ad essa relativa, era già avvenuta sul finire del 2023. Il protocollo d’intesa, da ultimo siglato, rende quindi disponibili ulteriori risorse destinate alla parte corrente del bilancio degli Enti locali, ed in particolare: un Fondo straordinario a sostegno della spesa corrente dei Comuni in difficoltà (800.000,00 euro); il finanziamento dell’intero onere derivante dai rinnovi dei contratti collettivi di lavoro riguardanti il comparto autonomie locali (arretrati CCPL 22-24 e CCPL per gli anni 2025-2027); l’adeguamento dei trasferimenti a copertura del costo del servizio Tagesmutter.
Il medesimo protocollo rende, infine, disponibili spazi e coperture necessarie per la realizzazione, da parte degli Enti locali, degli investimenti finanziati a valere sulla misura M2C4-I4.2 del PNRR.