Intervista a San Nicolò: «No a krampus e carbone. I bimbi sono tutti buoni»
Da più di 40 anni Denis Mader veste a Bolzano l’abito del santo più amato dai piccoli. "La cosa più strana? Quando ho dovuto fare una proposta di matrimonio"
Da più di 40 anni Denis Mader veste a Bolzano l’abito del santo più amato dai piccoli. "La cosa più strana? Quando ho dovuto fare una proposta di matrimonio"
La nonna khmer e il nonno francese ufficiale nel Tonchino, la madre euroasiatica che conosce il padre, un triestino, sul piroscafo La fuga da Hanoi e dai giapponesi nel 1940. Storia di una bolzanina
Al PalaMazzali di Bolzano. Papadame Diop insegna a 30 bambini e bambine l’alfabeto di un’arte marziale secolare: trasmette autostima e rispetto. «Non importa se non puoi pagare, lo sport è un diritto. Come respirare». Qui sono tutti uguali: "Il kimono cancella le distizioni di lingua, classe, pelle".
Il padre optò per la Germania e nel 1940 lui, a soli otto anni, si era ritrovato in una scuola del Terzo Reich
Gianni Oliva presenta il 26 ottobre al TreviLab di Bolzano il suo ultimo libro: la storia di una scelta sbagliata e perdente ma che non può essere rimossa né ignorata
Il testimone. Da ragazzino portava i viveri in stazione a Bolzano ai prigionieri italiani sui treni per i lager, Il 3 maggio 1945 è stato testimone degli scontri in Zona industriale. Nel 1955 il terribile incidente al Laminatoio delle Acciaierie Falck
“Soldati di sventura”, Il libro di Fregona sugli italiani che hanno combattuto nella prima guerra d Indocina con la Legione straniera esce con una terza edizione ampliata. Il destino di quei ragazzi cresciuti tra fascismo e nazismo finito all'inferno in Vietnam
L’esecuzione nel cortile dello stabilimento Lancia il 3 maggio 1945. Lo studente delle Iti aveva 19 anni. Ucciso con un colpo in testa dai tedeschi sotto gli occhi di Carolina, sua amica e coetanea, che non si riprese più dallo shock. Antifascista, faceva parte dei Gap e presidiava le fabbriche per evitare furti e sabotaggi da parte degli sbandati delle Wehrmacht
Edoardo Feltrin aveva 4 anni quando, nel 1944, venne investito dall’esplosione di una bomba farfalla rimasta silente nel cortile dell’asilo a Caneva, vicino a Pordenone. «Nel 1946 sono stato accolto nel collegio per i “mutilatini”. I nostri genitori si vergognavano di noi, lui ci ha ridato dignità e speranza»
Marco Ribetto è un sopravvissuto. Il 3 maggio ’45 sua madre, al quarto mese di gravidanza, è stata sfiorata alla testa da una pallottola e subito dopo tutta la sua famiglia è stata messa al muro dai tedeschi durante i rastrellamenti nelle fabbriche della Zona industriale