Legge olimpica, tempi e contenuti
Avvolto da un alone di mistero il destino del sito di Baselga di Piné
La quiete prima della tempesta? È avvolto da un alone di mistero il destino del sito olimpico di Baselga di Piné. Inserito nel masterplan dei Giochi di Milano Cortina 2026 quale sede delle gare di pattinaggio velocità assieme alla Val di Fiemme per sci di fondo, salto e combinata nordica e Anterselva per il biathlon, da qualche mese si vocifera di una sua possibile esclusione in favore del capoluogo lombardo. Il problema risiederebbe nei costi di realizzazione dell’ovale al coperto (50 milioni, forse di più) ma anche nella “futuribilità” di un impianto di quella portata sull’Altipiano. La stessa Provincia avrebbe un “piano B” che prevede lo stadio a Trento, dove dopo il 2026 – con la Blm Group Arena sempre più stretta – ospiterebbe anche basket e volley.
I Giochi del 2026 sono un’enorme chance, non solo per il Trentino e l’Alto Adige. La sostenibilità – quella ambientale e quella economica – erano state indicate quali virtù dei siti della nostra regione. Ma strada facendo abbiamo scoperto che, oltre all’importante investimento per l’ovale di Baselga di Piné, per il 2026 sarà necessario ristrutturare anche lo stadio del fondo di Lago di Tesero e, soprattutto, quello del salto con gli sci di Predazzo: si parla, anche in questo caso, di almeno 35/40 milioni. Proprio nei giorni scorsi il governo ha rassicurato sui tempi della cosiddetta “legge olimpica”. Speriamo di non rimanere spiacevolmente sorpresi dai suoi contenuti.
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