Aquila, serve un esame di coscienza
Sfortuna (l'infortunio di Hogue) ma anche qualche errore nella costruzione e nell'assemblaggio della squadra
È anche sfortunata, la Dolomiti Energia. Nemmeno il tempo di centrare la prima vittoria in campionato e di rialzare la testa anche in EuroCup, e ha dovuto subire il brutto colpo dell’infortunio di Hogue. Dopo la sconfitta patita sabato sera a Trieste, l’Aquila Basket rischia di tornare nel tunnel dal quale era appena uscita dopodomani sera a San Pietroburgo: contro lo Zenit mancherà anche Jovanovic, grande protagonista all’Allianz Dome, che sconterà la seconda delle tre giornate di squalifica rimediate per la gomitata di Belgrado.
E qui la sfortuna c’entra poco, qui cominciano gli errori, quelli commessi in sede di costruzione di questa squadra, tanto da chi ha scelto i giocatori quanto da chi riteneva di poterli assemblare. Non tanto Jovan, che è giovane e un po’ inesperto ma promette bene. E forse nemmeno l’altro serbo Radicevic, che ha già cambiato aria. A non convincere sono i cosiddetti “cavalli di ritorno” Marble e Pascolo, che proprio con la maglia della Dolomiti Energia avrebbero dovuto rilanciare le proprie quotazioni dopo infortuni e delusioni. A “Dada” avremmo dato fiducia anche noi, a Devyn anche no. Ma noi mica siamo g.m.. In più, appaiono stranamente discontinui anche Diego Flaccadori e addirittura capitan Forray.
Ce n’è abbastanza per un serio esame di coscienza. Da fare prima che sia troppo tardi.
Twitter: @mauridigiangiac
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