Si comincia con “De Revolutionibus”
Trento, a Sanbàpolis oggi in scena la Compagnia Carullo-Minasi
TRENTO. Si alza il sipario sul Teatro della Meraviglia, seconda edizione. La rassegna, che alimenta in modo accattivante la curiosità e la passione verso la scienza, nasce dalla collaborazione tra Università di Trento, Opera universitaria, Compagnia Arditodesio e Teatro Portland. In cartellone ci sono cinque spettacoli e quattro “augmented lectures” (percorsi di esplorazione scientifica animati sotto forma di narrazione-spettacolo) programmati nel corso di due settimane al Teatro Sanbàpolis di Trento. Ecco le prime quattro date della rassegna. Si comincia con “De Revolutionibus”, spettacolo sulla miseria del genere umano che andrà in scena questa sera, giovedì 22 febbraio alle 21. Nello spettacolo della Compagnia Carullo-Minasi, un sorprendente Leopardi elabora la diatriba fra geocentrismo e eliocentrismo per smascherare la nullità umana e allo stesso tempo evidenzia una umanità incapace di prendersi cura della Natura. Lo spettacolo è il trionfo del gioco teatrale il cui fine è sempre la “meraviglia”; ma spenti i lumini e staccata la musica, emerge l’assassinio ormai compiuto della dignità umana. In scena due attori giocano i personaggi di due Operette Morali di Leopardi, per portare amare e ironiche riflessioni sulla “miseria” intesa come valore e insieme condanna. Nella prima operetta, “Il Copernico”, un’ironica messa in discussione del sistema geocentrico a favore del sistema eliocentrico per una serias presa di posizione circa la nullità del genere umano. La seconda operetta, “Galantuomo e Mondo”, racconta l’incapacità della Civiltà dell’Uomo che solo distrugge la Natura in un’ottica di progresso dove gli uomini “sono come tante uova” in un processo di omologazione senza arresto. Con “De revolutionibus” Carullo-Minasi hanno vinto i Teatri del Sacro 2015 ottenendo ottimi riscontri di pubblico e critica.(mdt)