Storia

Rovereto, al Museo della Guerra più di 50mila visitatori

L’incremento del numero è pari al 25,8% lo porta ad essere il secondo museo cittadino alle spalle del Mart


Daniele Peretti


Rovereto. Più di 50mila visitatori al Castello di Rovereto, 40 eventi e 74 attività formative organizzati; 9 progetti avviati nell’ambito della ricerca, della valorizzazione delle collezioni e accessibilità al patrimonio. 21 gli articoli e i saggi scientifici e 3 tra film e documentari.

Sono questi i numeri di un 2023 di successo per il Museo della Guerra roveretano. L’incremento del numero dei visitatori pari al 25,8% lo porta ad essere il secondo museo cittadino alle spalle del Mart. Da sottolineare come quei 50mila siano visitatori effettivi, perché i lavori di ristrutturazione hanno impedito l’organizzazione di grandi eventi; 11mila visitatori del periodo estivo hanno visitato anche la sezione Artiglierie della Grande Guerra. Più di 21mila sono studenti ed insegnanti ed oltre 10mila le famiglie con bambini. Il 15% dei visitatori era in possesso della Trentino Guest Card. Altro dato da rimarcare è quello dei visitatori stranieri: il 21,8% del pubblico non scolastico, risultato che premia un allestimento completamente
bilingue (italiano e inglese) e un’audioguida in tedesco.

Si delinea un ruolo del Museo non solo di meta turistica, ma anche come protagonista della vita culturale, aspetto confermato anche dai dati relativi alle sue attività che a breve confluiranno nel report annuale che sarà disponibile sul sito istituzionale. Presentazioni di libri, aperitivi, visite tematiche, conferenze hanno permesso al museo di confermare la propria funzione culturale a favore della comunità, con 38 appuntamenti in calendario; sono state organizzate 23 attività formative per adulti e condotte 51 attività specificatamente progettate per famiglie e bambini. A queste si sommano 79 visite guidate a calendario a Museo e Castello, con una media di un appuntamento ogni 2 giorni.

Nel 2023 in Museo ha registrato 122 donazioni di beni storico-archivistici di rilevante interesse culturale, ha condotto 7 campagne di catalogazione di propri beni, fornito consulenza a 224 soggetti in Italia e all’estero, collaborato a progetti di ricerca con 5 università e 2 centri di ricerca, collaborato alla produzione di oltre 20 articoli scientifici.

Importante, in termini di posizionamento sul panorama nazionale, la fondazione del Gruppo di Lavoro dei Musei storici, di cui il Museo fa parte, in seno ad ICOM.













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