Post Covid, lavoro sempre più digitale ma poca sicurezza Inail,80% aziende usa pc e smartphone, solo 24% valuta rischi

Nel lavoro post pandemia da Covid-19, computer e telefoni cellulari sono ormai indispensabili per oltre 8 aziende su 10, in Europa, eppure soltanto nel 24% dei casi si punta l'attenzione sui pericoli dell'utilizzo costante di tali dispositivi. E, intanto, diventa più folta la schiera dei cosiddetti rischi "emergenti" per gli occupati, che vanno dal "tecnostress" alle violenze e alle molestie che possono derivare da una differente modalità di esecuzione delle mansioni. Sono alcuni degli elementi emersi dal convegno ospitato dall'Inail, l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, con l'obiettivo di lanciare in Italia la campagna "Ambienti di lavoro sani e sicuri" 2023-2025.





Covid: oncologi a pazienti, 'vaccinarsi, virus ancora pericoloso' Campagna Aiom su vaccinazioni, 80% malati non conosce vantaggi

"Rinnoviamo l'invito ai malati di cancro ad immunizzarsi cotro il Covid-19 in quanto il virus SarsCoV2 può essere ancora molto pericoloso". E' l'appello lanciato dal presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) Saverio Cinieri che, dal XXV congresso nazionale dell'associazione, sottolinea come recenti lavori scientifici hanno dimostrato l'efficacia e la sicurezza dei vaccini anche se somministrati nel corso dei trattamenti. Ma ancora scarsa è la consapevolezza dell'importanza delle vaccinazioni tra i pazienti oncologici.

Covid,scoperta nuova chiave con cui il virus entra nelle cellule Studio dell'Università di Padova e di Human Technopole

Uno studio dell'Università di Padova e di Human Technopole assieme all'Università degli Studi di Milano e all'Istituto Europeo di Oncologia, pubblicato su 'Cell Reports Medicine', ha scoperto che il recettore Rage, presente sulla superficie di specifiche cellule immunitarie umane, può essere legato dal virus che causa il Covid-19 per penetrarvi e alternarne in senso patologico il funzionamento. Questo studio inoltre rivela come il coinvolgimento di Rage, conosciuto in precedenza solo nel contesto di altre condizioni fisiopatologiche come obesità e diabete, sia implicato nella diversa severità con cui si può manifestare il Covid-19.