Squarta, ennesimo attacco a settore vitivinicolo dall'Europa



(ANSA) - PERUGIA, 10 FEB - "Non possiamo accettare l'ennesimo attacco al nostro settore vitivinicolo da parte della Commissione europea. L'introduzione di etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino e l'ipotesi di nuove tassazioni rappresentano un colpo durissimo per un comparto strategico del Made in Italy, che dà lavoro a oltre 1,3 milioni di persone lungo la filiera e contribuisce in modo determinante alla nostra economia e identità culturale": così Marco Squarta, europarlamentare di Fratelli d'Italia (Ecr), commenta la proposta contenuta nello Staff working document pubblicato dalla Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare lo scorso 4 febbraio.
    "L'Unione europea e la Van Der Leyen in primis - sostiene Squarta in una nota - dovrebbero supportare e valorizzare i nostri produttori, non penalizzarli con misure ideologiche che rischiano di equiparare il vino al tabacco, senza alcun fondamento scientifico solido. Il consumo responsabile del vino è parte integrante della dieta mediterranea, riconosciuta dall'Unesco come patrimonio dell'umanità. Si tratta di una tradizione millenaria che va tutelata, non criminalizzata".
    Per l'europarlamentare di FdI anche la revisione della tassazione sugli alcolici preoccupa il settore. "Introdurre accise sul vino - afferma - significherebbe colpire duramente le imprese, soprattutto le piccole e medie cantine, aumentando i costi e riducendo la competitività dei nostri prodotti sui mercati internazionali. Mentre altri Paesi investono per promuovere il loro export, l'Ue impone regole che rischiano di mettere in difficoltà proprio i produttori europei".
    Squarta assicura il massimo impegno a Bruxelles per contrastare queste misure. "Sosterrò le richieste degli agricoltori e delle associazioni di categoria - afferma - per fermare questo tentativo di colpire un'eccellenza italiana. È inaccettabile che l'Europa continui a penalizzare i suoi stessi agricoltori e produttori con politiche che mettono a rischio migliaia di posti di lavoro e il futuro di un settore vitale per la nostra economia. Fratelli d'Italia e il gruppo Ecr continueranno a battersi per difendere il nostro Made in Italy da questa deriva burocratica e ideologica". (ANSA).
   









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