Tour de Ski

Ustiugov, una vittoria dedicata agli amici squalificati per doping

Il pensiero “scomodo” del giovane campione russo: «Cosa farò dei 110 mila euro? Non gareggio per i soldi»


Paolo Tagliente


TESERO. Sergey Ustiugov sarebbe stato perfetto per un romanzo di Fëdor Dostoevskij, il quale ne avrebbe saputo certamente analizzare alla perfezione il carattere schivo e riservato, lontano dalle luci della ribalta nonostante l’undicesimo Tour de Ski vinto e la consistente somma di 119 mila franchi svizzeri (circa 111 mila euro) agguantata, ma il russo non pare darvi molta importanza: «Non considero il denaro fondamentale per me, non competo per i soldi ma perché adoro lo sci di fondo e l’agonismo fra noi atleti».

Ustiugov non ha poi nascosto la passione per la Val di Fiemme e le sue gare: «Qui ho vinto parecchie medaglie, il posto è meraviglioso ma credo che l’unica cosa che non mi piace sia… l’Alpe Cermis!». Stuzzicato anche sulla possibilità di tornare in terra trentina in estate, anche per l’entusiasmo che le ragazze italiane hanno dimostrato nei suoi confronti, Sergey è categorico: «Non posso, sono fidanzato con un’atleta della mia nazionale, che tra l’altro ha gareggiato quest’oggi (Elena Soboleva, ndr)». Ustiugov è cresciuto molto, non è un segreto che i suoi exploit siano avvenuti da luglio dello scorso anno quando cambiò allenatore, e la cosa pare essere bastata per far scattare in lui acuti degni delle vicende dostoevskijane, dunque non privi di pathos e complicanze, come la sconfitta di sabato che gli fece sfumare l’en plein. Ma al russo la notorietà non importa e non è nemmeno cosa lieta, spera infatti che nemmeno nella sua terra natia lo riconoscano per strada o gli chiedano di immortalarsi con lui in qualche foto. E non è nemmeno uomo con peli sulla lingua, tanto che ieri qualche imbarazzo lo ha sollevato, rispondendo a chi gli chiedeva se volesse dedicare la vottoria a qualcuno in particolare. «Dedico la vittoria ai miei compagni di squadra squalificati…». Già, agli atleti finiti sotto inchiesta nella bufera del doping che ha travolto la Russia.

Tra i vincitori, invece, va inserito anche il comitato Nordic Ski Fiemme ha dunque messo a segno un nuovo colpo, un’undicesima edizione palpitante messa in questi mesi a dura prova dalle condizioni meteorologiche, che tuttavia non hanno impedito a volontari ed esperti di realizzare con ampio margine le piste al Centro del Fondo di Lago di Tesero e l’imbiancamento dell’Alpe Cermis, un’erta letteralmente “lucidata” per permettere ai fondisti di limitare la propria fatica in questa difficile giornata agonistica e spiegare ancora una volta come mai la Val di Fiemme sia considerata nel mondo la “culla dello sci nordico”.













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