Un’altra sconfitta per la Bitumcalor

Basket LegaDue. Brescia esce alla distanza, ma sul sesto ko consecutivo pesano le decisioni arbitrali. Tecnico a Buscaglia


di Daniele Peretti


TRENTO. Un altro arbitraggio discutibile costa la sesta sconfitta ad una Bitumcalor che non l'avrebbe meritata. E dalla contestazione agli arbitri s'accende anche la prima rissa sugli spalti tra i tifosi di Trento e Brescia.

La partita si preannuncia muscolare e allora Buscaglia mette Basile, che va in marcatura su Brkic: quando viene fermato da un fallo in attacco, il punteggio dice 4 a 0 per Brescia, la Bitumcalor non riesce a trovare il canestro e rimbalzi. Il primo canestro su azione (tripla di Elder) arriva al quinto per il 4 a 8. Sul 6 a 12 Garri rileva Basile. Ed è un cambio opportuno: 11 a 12 e poi 13 a 14 con Pascolo che prende per mano l'Aquila, regalandole il primo vantaggio della partita: 15 a 14. Alla prima pausa è 18 pari, con Buscaglia che, per riprendere in mano la partita, ha già ruotato otto decimi del roster, che alla fine è riuscito a prendere le misure sulla zona press adattata messa in campo da coach Mertelossi.

La contesa si accende nella seconda frazione. Regia a Spanghero, fuori Garri ed arriva il momento di Umeh: la tripla di Conte riporta avanti Trento 27 a 26. Per l'Aquila è il momento migliore: Pascolo immarcabile, Umeh con le sue giocate irride la difesa bresciana e firma il primo allungo (40 a 36). In più alla Bitumcalor riesce anche il riequilibrio a rimbalzo. E quando la partita entra nella fase decisiva, Trento c'è. Sull'ultima azione, il raddoppio difensivo su Umeh libera Elder che firma il 43 a 38 dell'intervallo.

Elder apre anche il terzo quarto ed il 46 a 38 è il primo strappo aquilotto della partita. A seguire spettacolo con le stoppate di Pascolo e di Jenkis. Brescia s'aggrappa alla torre Brkic, immarcabile a certe altezze e senza Garri, e resta sempre lì: 48 a 44 al quarto, con l' 1 su 2 di Fernandez. E quando l'inerzia della partita comincia ad essere trentina, Martelossi chiede time out, i dettati tutti dall'emergenza e chiamati quando Brescia rischiava di essere messa all'angolo. Cresce la difesa ospite e per la Bitumcalor diventa più difficile vedere il canestro ed al settimo è 50 a 48, con Trento che ha segnato solo sette punti che diventano dieci all'ultima sirena.

Troppo pochi per non subire il rientro in gioco ed il vantaggio di Brescia: 53 a 56. La Bitumcalor paga lo scotto di un roster non in condizione, un limite che Buscaglia è riuscito temporaneamente a nascondere con la rotazione dei giocatori. A risentirne di più è la difesa, troppo aperta sulle penetrazioni bresciane, ma specialmente con poche risorse contro i lunghi ospiti. Quando Brescia prova la fuga, Garri ricorre a tutte le sue forze e tiene in scia Trento: 59 pari col suo 2 su 2 dalla lunetta. A metà quarto ci prova ancora il team bresciano e sul 62 a 65 Buscaglia ridisegna con Forray ed Elder al posto di Umeh e Spanghero. Magia Conte: tripla più libero per il 66 pari a metà quarto. Costa il tecnico a Buscaglia la contestazione sulla discutibile conferma di un canestro ospite e Brescia vola sul 66 a 72, ma poi Trento si arrende agli arbitri ed a Brescia: 69 a 81 il punteggio finale. Passivo immeritato, come la sconfitta.

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