IL TALENTO

Tutti pazzi per Pinamonti: lo vogliono le big del calcio

Il diciassettenne di Tassullo piace a mezza Europa ed è legato all’Inter fino al 2018. Richieste da Barcellona, Manchester City, Villareal, Arsenal, Liverpool e Juventus


di Daniele Loss


TRENTO. Barcellona, Manchester City, Villareal, Arsenal, Liverpool e Juventus: tutti pazzi per Andrea Pinamonti. Dieci reti in sette partite nel campionato "Primavera" con l'Inter, la maglia della Nazionale Under 19 ormai cucita saldamente sulle spalle e un contratto in scadenza il 30 giugno 2018. Il 17enne di Tassullo piace a mezza Europa e la notizia, lanciata qualche giorno fa da La Gazzetta dello Sport, trova conferme su conferme: le "big" d'Europa hanno lanciato l'assalto al centravanti classe '99, definito da tutti gli addetti ai lavori come "uno dei prospetti più interessanti del Vecchio Continente".

Ecco, allora, che il telefonino del suo agente, un "certo" Tullio Tinti, ex giocatore del Trento e già procuratore di campioni del calibro Toni, Simone Filippo Inzaghi, Amoruso, Matri, Ranocchia, Pozzi, Bonera, Paloschi, Palombo, Zauri, Kaladze, Nicola Sansone e Pirlo, ha già iniziato a squillare da tempo. Gli emissari dei club più blasonati d'Europa hanno già occupato più e più volte la tribuna dell'impianto di Sesto San Giovanni, sede delle gare casalinghe della formazione "Primavera" dell'Inter. Pinamonti, che già nella scorsa stagione aveva esordito, a 16 anni, con la squadra giovanile guidata da Stefano Vecchi, segnando anche diverse reti "pesanti" (nei due derby di campionato contro il Milan e nella semifinale d'andata di Coppa Italia, poi vinta, contro la Lazio), è ormai un punto fermo della formazione "Primavera", nonostante sia più giovane rispetto alla maggior parte di compagni e avversari. In pratica ha saltato "a piè pari" l'esperienza con la squadra "Berretti", vero e proprio spartiacque tra i calciatori più talentuosi, quelli destinati al passaggio in "Primavera" e le cosiddette "seconde e terze scelte", destinate alla Lega Pro o, addirittura, alla serie D.

Che il 17enne - raggiungerà la maggiore età il prossimo 19 maggio - noneso fosse un predestinato lo si era capito tanti anni fa. Nel 2007, quando Pinamonti era "solo" un giovanissimo calciatore che militava nella formazione Pulcini della Bassa Anaunia, l'Inter capì che il ragazzo di Tassullo aveva molto di più rispetto ai coetanei: segnava gol a raffica con la squadra giallorossa e, dopo un provino superato a suon di gol (quattro), i dirigenti nerazzurri stipularono un accordo verbale con papà Massimo e mamma Monica: sino al compimento del 14esimo anno di età, il "bomberino" (oggi "bomberone") noneso avrebbe vestito la maglia del Chievo Verona e poi si sarebbe trasferito a Milano. Detto e fatto: per cinque anni Andrea ha fatto la spola tra Tassullo e Verona per tre - quattro volte in settimana. Subito dopo l'uscita da scuola e il pranzo consumato in fretta e furia in auto, mamma Monica lo portava al casello autostradale di San Michele all'Adige, dove trovava ad attenderlo un pullmino della società scaligera Dopo l'allenamento Pinamonti compiva il percorso inverso con cena e compiti prima del meritato riposo.

Nel 2013 ecco il grande salto nella metropoli: convitto, scuola e allenamenti. Il ragazzo della val di Non continua a segnare che è un piacere sia nei Giovanissimi che negli Allievi Nazionali, veste la maglia azzurra più e più volte e le sue prestazioni intrigano parecchio anche gli allenatori succedutisi sulla panchina della prima squadra. Roberto Mancini lo porta più e più volte ad Appiano Gentile per osservarlo da vicino e, la scorsa estate, il baby bomber svolge tutto il ritiro precampionato in Alto Adige con la formazione maggiore, disputando tutte le gare amichevoli, e poi viene aggregato addirittura per la tournee americana di agosto.

E, particolare da non trascurare, la società decide di assegnargli già una maglia ufficiale: Pinamonti sceglie il numero 99, ovvero il suo anno di nascita e la sera della presentazione ufficiale delle nuove casacche sale sul palco di Riscone assieme al capitano Mauro Icardi e all'esterno nipponico Yuto Nagatomo. Mica male per un giovanotto appena arrivato nel calcio "dei grandi". Mancini se ne va, all'Inter arriva De Boer e Pinamonti, diligentemente, torna in "Primavera" e si mette a disposizione di Stefano Vecchi, un tecnico che sa perfettamente come "curare" un giovane bomber in rampa di lancio.

Il fatto di essere un anno più giovane rispetto alla maggior parte dei difensori avversari non lo spaventa e, anzi, è ulteriore stimolo per segnare: il tabellino, aggiornato, parla di 10 reti in 7 partite di campionato, che gli valgono la chiamata del Ct della Nazionale Under 19 Roberto Baronio: ok Pinamonti è più giovane e potrebbe tranquillamente giocare con l'Under 18, ma se uno è bravo... è bravo. Due giorni fa ha indossato la maglia azzurra nel girone di qualificazione alla fase finale dell'Europeo di Categoria, in programma a maggio 2017 in Georgia. L'Italia ce l'ha fatta e, nella sfida decisiva contro la Svizzera, il "puntero" di Tassullo è rimasto in campo 90 minuti. A chi gli chiede cosa ne sarà del proprio futuro, Pinamonti risponde sempre nel medesimo modo: "ci penseranno procuratore e società, io devo solamente fare gol".

Certo è che, a 17 anni, essere nel mirino di Barcellona, Manchester City, Villareal, Arsenal (che lo segue ormai da anni), Juventus (la frase dei dirigenti bianconeri è stata, più o meno, questa: "prima di rinnovare con l'Inter o di accettare altre proposte... fateci una telefonata") e Liverpool non è male. D'altronde con questa media gol e i margini di miglioramento che possiede... ll futuro sembra essere tutto suo.













Scuola & Ricerca

In primo piano