Simoncelli tra il dolce sogno di Sochi e l’incubo dei nuovi materiali
TRENTO. Arrivati il freddo e la prima neve anche in Trentino, l'attenzione comincia a spostarsi sugli sport invernali e, in particolar modo, sulla Coppa del Mondo di sci alpino, che prenderà il via...
TRENTO. Arrivati il freddo e la prima neve anche in Trentino, l'attenzione comincia a spostarsi sugli sport invernali e, in particolar modo, sulla Coppa del Mondo di sci alpino, che prenderà il via come ormai consuetudine con l'opening di Sölden. Gli attesi protagonisti, come sempre, sono gli specialisti delle porte larghe, con in testa il roveretano Davide Simoncelli, al via di quella che potrebbe essere la sua ultima stagione ad alto livello, lui che il 30 gennaio prossimo compirà 35 anni. Quella che scatterà il weekend del 26 e 27 ottobre in terra austriaca non sarà una stagione qualunque, bensì quella delle Olimpiadi di Sochi, sulle quali il portacolori delle Fiamme Oro ha già puntato il mirino: plurivincitore in Coppa del Mondo, Simoncelli è pronto ad andare in cerca della medaglia che ancora gli manca, ideale coronamento di una carriera di altissimo livello.
Davide sta bene ed è reduce dalla preparazione svolta in Sud America, dove gli azzurri hanno trovato condizioni non proprio ottimali. «L'estate nel complesso è andata bene – spiega Simoncelli – e sono pronto per il debutto stagionale, anche se in Sudamerica non abbiamo trovato condizioni ideali: troppa neve fresca, che non ci ha permesso di lavorare come avremmo voluto sulla qualità e che ci ha costretto a concentrarci maggiormente sulla quantità».
L'obiettivo del veterano lagarino è ovviamente quello di partire forte, vuoi perché c'è una convocazione olimpica da conquistare (e la concorrenza in casa Italia non manca), vuoi perché le gare di slalom gigante di Coppa del Mondo in calendario prima dell'appuntamento a cinque cerchi sono solamente sei. Si parte a fine mese da Sölden. «Quella di Soelden è una gara a sé, dove non puoi mai sapere a che punto sei rispetto agli altri – continua Simoncelli – Serve per capire la situazione, i veri valori in campo, ma anche per cercare fin da subito un risultato importante in chiave convocazione olimpica. Per puntare a Sochi bisogna prima di tutto ottenere piazzamenti in Coppa del Mondo, ovvero fare un bel mese di dicembre».
L'obiettivo di Davide è dichiarato: a Sochi per la medaglia. «Alle Olimpiadi non si va certo per un piazzamento, soprattutto nel mio caso: quella medaglia mi manca e sarebbe l'ideale coronamento di una carriera che mi ha regalato tante soddisfazioni. Spero comunque di fare un percorso simile a quello dello scorso anno, quando sono arrivato in forma ai Mondiali. Lì arrivai sesto... ripetere quel risultato significherebbe essersela giocata fino alla fine».
Non può mancare un commento sui nuovi materiali, che il roveretano non ha mai nascosto di non gradire. «Con i nuovi materiali non ci si diverte più – conclude Simoncelli – L'ho già detto: preferivo i vecchi. Sarebbe stato più semplice per tutti e il numero degli infortuni non sarebbe comunque incrementato. Non è con i nuovi materiali che si garantisce la sicurezza». (l.f.)