Salto in alto, Chesani dice addio alle Olimpiadi
Dagli Assoluti di Bressanone l’amaro verdetto per il saltatore trentino. Benedetti supera Obrist negli 800
BRESSANONE. Campionati italiani amari come più non si poteva per SilvanoChesani. Il bronzo (con solo 2,20 superati) di Bressanone, l’ennesima prova incolore, è costata al saltatore trentino della Polizia di Stato la partecipazione ai Giochi olimpici. La decisione della Fidal è giunta nella serata di ieri come un fulmine a ciel sereno. Una “scoppola” morale dalla quale però Chesani dovrà ripartire con rinnovate energie.
Due perle sono state invece quelle di Silvia Weissteiner che domina i 5000 metri e Giordano Benedetti che fa suoi gli 800 metri guastando la festa della doppietta a due passi dalla sua Millan ad un pimpante Christian Obrist, tricolore sui 1500.
Nella giornata conclusiva degli Italiani di Bressanone il movimento del Trentino Alto Adige ha conquistato anche un’altra splendida ed inattesa medaglia d’argento con Elisa Zanei nel salto in lungo, e due bronzi con Silvano Chesani nell’alto ed Hannes Kirchler nel disco. La Weissteiner ai piedi della Plose ha fatto ciò che ha voluto riprendendosi il ruolo di “gazzella di Casateia”. La vipitenese ha chiuso in 15’50”15. A 20” Fatna Maraoui (16’10”85), 3^ Veronica Inglese (16’15”88). Fuori al podio la trentina Federica Dal Rì, 5^ in 16’40”59.
Entusiasmante la gara sul doppio giro di pista che ha visto il finanziere trentino Giordano Benedetti recitare il ruolo del più forte riprendendosi così la leadership sulla sua distanza. L’allievo di Gianni Benedetti si è imposto (1’48”68) nella serrata volata su Obrist precedendolo di 33 centesimi e su Yassine El Houdini di 38. Con Tania Vicenzino che si era presa la leadership della gara già al primo salto con 6,49, misura favorita anche dai 3,5 metri al secondo di vento a favore, Elisa Zanei è rimasta a lungo sul virtuale gradino più basso del podio prima di spiccare (al quinto salto) il volo a 6,39 (+4,2 il vento) e precedere di un solo centimetro Teresa Di Loreto. Per la lunghista del Gs Valsugana, ormai da parecchi anni protagonista nelle finali nazionali di società, sicuramente una bella soddisfazione. In una “stellare” gara di salto in alto dove Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle) è stato capace di volare oltre i 2,31 (al terzo tentativo) tentando anche simbolicamente il primato mondiale di 2,46, Silvano Chesani si è fermato a 2,21. Il poliziotto trentino ha poi sbagliato i 2,25. Hannes Kirchler ha provato in tutti i modi ad andare sulle rive del Tamigi ma, dopo un buon avvio di stagione, a Bressanone non è apparso in grande condizione. Il suo disco non ha raggiunto nemmeno i 58 metri (57,79) ma alla fine si è comunque portato a casa un terzo posto al termine di una gara non di altissima qualità dove la promessa Eduardo Albertazzi ha vinto con 60,50. Diversi sono stati i quinti posti ma quello di maggior spessore è stato senza dubbio quello del ‘golden boy’ di Bolzano, all’anagrafe Marco Colombo sui 400 ostacoli. L’atleta dell’Athletic Club ’96, nella finale vinta da Jose Bencosme De Leon in 49”33, ha chiuso in ottimi 52”64. Bella soddisfazione anche per lo sprinter roveretano della Quercia, Davide Deimichei che sui 200 ha fermato i crono a 21”48 a mezzo secondo dal podio. Buona prestazione per Andrew Howe (20”76). In campo femminile la ‘panterita’ Libania Grenot non ha trovato difficoltà a fare suo il tricolore (22”91) precedendo uno dei nuovi volti della velocità italiana in rosa, Gloria Hooper (23”37). Quinta la trentina della Forestale, Martina Giovanetti (23”74). Fuori dalla zona medaglie Francesca Endrizzi un po’ beffata nello sprint finale degli 800. La trentina dell’Atletica Valli di Non e Sole ha terminato in 2’10”25 a poco più di sette decimi dal bronzo andato a Marina Mambretti. Oro a Marta Milani (2’05”21).