Negli Slam con la Björgen Ma la Marcialonga trema 

La granfondo ai tempi del Covid-19. Visma Ski Classics ha promosso la gara trentina, nel 2021 potrebbe partecipare la campionissima, il problema resta la pandemia: rischia la Running


MAURIZIO DI GIANGIACOMO


Trento. Come una classica monumento: Visma Ski Classics, il circuito che riunisce le più importanti granfondo del mondo, ha inserito la Marcialonga tra “The Grand Classics Events”: assieme alla gara di Fiemme e Fassa (in programma il prossimo 31 gennaio) ci sono la ceka Jizerska Padesatka (14 febbraio), la regina incontrastata Vasaloppet (7 marzo) e la norvegese Birkebeinerrennet (20 marzo). Nessuno le ha mai vinte tutte e quattro nella stessa stagione: ci andò vicina nel 2005 Cristian Paluselli, che ne vinse tre. Chi ci riuscisse farebbe il Grande Slam. «Saranno le nostre classiche monumento», dice appunto il Ceo di Visma Ski Classics, David Nilsson, sottolineando come il montepremi delle quattro gare sarà elevato da almeno 20 mila ad almeno 30 mila euro e che varranno di più anche in termini di punti (300 anziché 200) ai fini della classifica del circuito.

Corradini preoccupato

Non bastano né le buone notizie che giungono dai responsabili di Ski Classics, né l’annuncio di Marit Björgen, a sollevare il morale al presidente della Marcialonga, Angelo Corradini. L’ex campionissima norvegese (15 medaglie olimpiche, di cui 8 d’oro, 4 d’argento e 3 di bronzo, tanto per intenderci), ritiratasi due anni fa, ha dichiarato di voler tornare ad allenarsi per prendere parte alla Vasaloppet con i colori del Team Ragde Eiendom dei fratelli Aukland: nel percorso di avvicinamento alla gara svedese per la 40enne di Trondheim ci sarà anche la Marcialonga. Bel colpo, per gli organizzatori trentini, che però hanno altre preoccupazioni. «Certezze non ce ne sono – dice Corradini – Navighiamo a vista, l’unica cosa da fare è avere pazienza e attendere l’evoluzione della situazione legata al Covid-19. Capisco anche chi non riesce a darci delle risposte. Intanto, una cosa è certa: fino al 31 dicembre la frontiera norvegese è chiusa, la Coppa del mondo di Lillehammer salterà. Da noi si gareggia in gennaio, il tempo per decidere c’è, ma in questo clima d’incertezza si rischia grosso: è saltata la Marcialonga Cycling, forse salterà la Running. Speriamo che l’ente pubblico ci aiuti, perché i costi corrono. In ogni caso, avere i soliti 7.500 partecipanti mi sembra un’illusione. Nei prossimi giorni riapriremo le iscrizioni, ma temo che la gente abbia voglia di divertirsi, non di fare sport con la mascherina».

Sci di fondo in mascherina?

Il presidente Corradini spera che la Marcialonga possa andare in scena regolarmente, anche senza dispositivi di protezione individuale. «La distanza tra gli interassi dei due binari è di 110 centimetri, gli sci sono lunghi 2 metri, i fondisti sono già protetti – dice – Le partenze sono scaglionate, in real time, alcuni problemi sono già risolti in partenza, ma non so se chi comanda la pensa così».

Un brutto colpo, soprattutto dal punto di vista dell’immagine, è stata la decisione di Cortina di chiedere il rinvio dei Mondiali di sci alpino: «Li capisco, hanno fatto bene – commenta Corradini – un Mondiale si organizza da lontano, anzi, da lontanissimo, a novembre e dicembre non avremo certezze. Un Mondiale deve essere un business, almeno a livello promozionale, a porte chiuse non si può disputare. Ma non so se la Federazione internazionale sia davvero disposta ad accettare il rinvio. Che vengano rinviati anche i Giochi di Pechino mi sembra fantascienza, vedremo».

Gli iscritti alla Marcialonga 2021 sono attualmente 500. «Di solito a maggio sono 8.000 – aggiunge il presidente – ma quelle 500 iscrizioni sono comunque una ricchezza morale. Faremo di tutto per gareggiare, a preoccuparmi è soprattutto la responsabilità penale».

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