Nadia Battocletti regina del cross 

Europei di Lisbona. La 19enne di Cavareno conquista il titolo continentale Under 20 lasciandosi alle spalle la slovena Lukan e la portoghese Machado bissando così il successo di un anno fa a Tilburg. Terza piazza invece per Yeman Crippa alle spalle dello svedese Fsiha e del turco Kaya


Paolo Trentini


Lisbona. Ancora una volta sul tetto d'Europa. Nadia Battocletti vince i campionati Europei di Lisbona e si conferma ai vertici continentali della corsa campestre tra le under 20, Yeman Crippa è terzo. Dopo l'irresistibile volata di Tilburg nel 2018, ieri la diciannovenne di Cavareno si è ripetuta nella capitale portoghese con una fantastica rimonta sulla padrona di casa Mariana Machado. Per lei vittoria con il tempo di 13'58” (poco più di 4 i chilometri da percorrere) davanti alla slovena Klara Lukan (14'01”, la stessa Lukan che l'aveva superata nei 5000 agli europei su pista di Boras, ma quella è un'altra storia) e alla stessa Machado (14'10”). Un alloro in più internazionale messo in una bacheca che comincia a essere piuttosto affollata: il nuovo titolo europeo di cross si aggiunge a quello dell'anno scorso, all'argento europeo dei 5000 di quest'estate e alla medaglia di bronzo nei 3000 piani di Grosseto quando era allieva nel 2017, senza dimenticare il titolo assoluto nei 5000 di Pescara nel 2018.

L'azzurrina non ha avuto indugi dopo lo sparo dello starter e ha preso subito l'iniziativa nei primi metri e ha allungato sul resto della concorrenza assieme alle migliori: con lei hanno preso il largo Machado, Lukan, la svizzera Delia Sclabas e la polacca Zofia Dudek. Le cinque atlete favorite – come aveva preannunciato Nadia alla vigilia – si studiano a lungo e la prima a muoversi è proprio Machado che all'imbocco dell'ultima tornata sembra lanciata verso una trionfo davanti al suo pubblico. Non è così perché Battocletti ha energie da vendere, rimonta la rivale portoghese, la affianca e contrattacca in discesa. Cose da corsa in montagna. Machado non riesce a reagire e Nadia vola verso il suo secondo titolo europeo consecutivo. Questa volta non c'è nemmeno bisogno dello sprint perché il distacco è ormai di tutta sicurezza e può alzare le braccia all'arrivo. Bene anche la cembrana Angela Mattevi al tredicesimo posto davanti a Ludovica Cavalli diciassettesima. La gioia per qualche minuto è pure doppia perché il maxischermo dopo il traguardo piazza la squadra azzurra al primo posto, ma poi arriva la correzione da parte della giuria che assegna il titolo alla Gran Bretagna e il 2° posto all'Italia. Bene così.

Un paio d'ore dopo tocca ai fratelli Neka e Yeman Crippa assaggiare il tracciato muscolare del Parque da Bela Vista. Il primatista nazionale dei 10mila, Yeman, appare brillante nei primi chilometri e si mette a fare l'andatura in testa assieme al turco Aras Kaya. Il campione italiano di maratonina, Neka, prova a far la sua gara e si assesta nel primo gruppo degli inseguitori. Davanti, però, il passo della coppia di testa è insostenibile per tutti tranne che per lo svedese Robel Fsiha. Si forma quindi un terzetto che poco alla volta aumenta il distacco dal resto della truppa che preferisce seguire il norvegese Filip Ingebrigtsen. A 3mila metri dalla conclusione arriva l'azione decisiva. Kaya allunga deciso, lasciando indietro proprio il nostro Crippa, Fsiha non si perde d'animo e parte in contropiede e si avvia verso il titolo. Lo svedese chiude in 29'59” davanti a Kaya (30'10”) e Crippa (30'21”). A poco più di due mesi dall'ottavo posto ai mondiali di Doha con tanto di nuovo primato italiano dei 10mila, Crippa sale per la prima volta sul podio individuale nella categoria assoluta dei campionati europei di cross: dopo aver trionfato due volte da junior (2014-2015) e aver vinto due bronzi nel 2016 e 2017 da under 23, lo scorso anno era giunto sesto a Tilburg. Più indietro gli altri azzurri che non sono riusciti a rimanere nelle prime posizioni: Neka Crippa non riesce a trovare un buon piazzamento. Dopo aver provato a tenere il ritmo dei migliori perde terreno ed esce anche dai migliori trenta anche se non affonda. Non ci sono distacchi enormi in termini di tempo e al traguardo è 42° in 32'00”, subito davanti a Michele Fontana (32'03”). Più dietro Gerratana ed El Otmani per il 10° posto della squadra azzurra.













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