Mezzo, i giocatori verso lo “sciopero”

Calcio Serie D. Oggi scade l’ultimatum per i rimborsi


di Daniele Loss


TRENTO. Qualcosa non torna e non sono solamente i conti. Il vaso è colmo e adesso i calciatori del Mezzocorona chiedono chiarezza, perché di chiacchiere ne hanno sentite sin troppe nelle ultime settimane. Tutti, con il capitano Pierfrancesco Agosti a metterci la faccia, adesso hanno detto basta: oggi dovranno arrivare risposte certe, altrimenti non è da escludere una clamorosa protesta da parte del gruppo che potrebbe decidere di non allenarsi.

I fatti sono indiscutibili: da due mesi e mezzo i giocatori non percepiscono rimborsi spese da parte della società, né i giocatori che vivono in un appartamento messo a disposizione dal sodalizio rotaliano (Canzian, Babuin, Giardiello e Calì), né chi fa il pendolare da Trento, Rovereto o dal Veneto e si reca quotidianamente a Mezzocorona per la seduta d'allenamento pomeridiana. All'appello, ad oggi, mancano i rimborsi spese dei mesi di dicembre e gennaio e, a breve, scadrà anche il termine per il pagamento di febbraio, fissato per il 20 marzo. Il Trentino aveva già raccontato della difficilissima situazione in cui versa la società rotaliana lo scorso 27 novembre e al nostro articolo era seguita un'indignata smentita da parte della società che affermava «che, oltre ad aver attivato notevoli tagli e riduzioni di spesa, ha intrapreso diverse azioni di bilancio e sta operando un aumento di capitale».

I tagli si riferivano anche alle successive cessioni al Marano dei calciatori Thomas Veronese e Fabian Tait, avvenute durante il mercato di dicembre: quanto incassato per i prestiti dei due sopraccitati giocatori (ceduti non per motivazioni tecniche, ci mancherebbe altro) era servito alla società per pagare i rimborsi spese del mese di novembre. Ad oggi le cose sono, se possibile, peggiorate e i giocatori continuano a chiedere precise garanzie. Il “piano di rientro” concordato nelle scorse settimane con il presidente Grassi dopo una lunga trattativa era soddisfacente per tutta la rosa: erano state fissate delle date precise (ad esempio l'8 marzo dovrebbero essere pagati tutti i rimborsi spese di dicembre) e, a garanzia dell'impegno preso nei confronti della totalità degli atleti, ai giocatori sarebbe stato consegnato un assegno a copertura del monte rimborsi. Il condizionale è d'obbligo, perché questo è avvenuto una decina di giorni fa, ma ad oggi i giocatori non hanno visto nulla e ne hanno piene le tasche.

«Quello che chiediamo – ribadisce il capitano rotaliano Agosti, che a fine partita ha incontrato i media per spiegare pubblicamente la situazione – è semplicemente che ci vengano dette le cose senza ritardi, giri di parole o false promesse. Ci sono i soldi per pagare i rimborsi spese arretrati e quelli futuri (in ballo ci sono anche le mensilità di marzo, aprile e maggio, ndr) oppure no? La società è in grado di versare interamente quanto pattuito in estate oppure dobbiamo farci una croce sopra? Pretendiamo risposte certe, ne abbiamo il diritto, dopo settimane in cui ci siamo allenati poco e abbiamo passato la maggior parte del tempo a parlare e confrontarci. Concludo dicendo che a noi giocatori dello sbandierato aumento di capitale interessa poco: negli ultimi due mesi tutti i giocatori, sia chi abita a Mezzocorona ma proviene da fuori regione, sia chi si sposta quotidianamente con mezzi propri, hanno investito soldi propri per coprire le spese».

Adesso tocca alla società: oggi qualcuno darà le garanzie richieste ai giocatori o la situazione è destinata a precipitare?

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