La Bitumcalor sale sul treno dei playoff

Ma che fatica con Trieste: per restare in alto serve altro. Ora però siamo rientrati nella “carrozza” delle otto di testa


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Serviva vincere ma che fatica. Una Bitumcalor non proprio quadratissima ha impiegato più sudore del lecito per piegare una coriacea Trieste: il risultato finale, 84 a 79, fotografa sino ad un certo una gara molto in bilico. Più per la serata non favolosa dei padroni di casa che per altro. Ma la vittoria coincide con il rientro a pieno titolo nelle prime otto squadre della LegaDue, per di più in vantaggio negli scontri diretti con la Givova Scafati. Bene dunque, godiamoci questa realtà consci che per rimanere sul treno dei playoff occorrerà un salto di qualità nelle tre gare che rimangono.

Trieste, partita con grandi nomi nel proprio roster ed ambizioni in proporzione, franata poi suo malgrado per delle difficoltà economiche che le l'hanno costretta a salutare anzitempo i propri stranieri a stelle e strisce, Thomas e Brown. E Trento la matricola terribile che in casa ha fatto vedere i sorci verdi a chi passava da queste parti.

Pronti via e la Bitumcalor schiera il quintetto base con un Dordei non solo completamente ritrovato ma che si segnala per essere il più propositivi dei suoi, non propriamente carichi come sarebbe lecito attendersi. Trento passa avanti 5-0 ma da lì in poi trascorrerà il primo quarto ad inseguire ospiti tutt'altro che rassegnati a giocare il ruolo degli sparring partners. Si chiude così sotto di quattro punti, 17-21.

Nel secondo tempo, senza fare nuneri d'arte circense, rivitalizzata dagli innesti di Conte e Spanghero, la Bitumcalor prende in mano la partita con una serie di realizzazioni che le consentono di andare negli spogliatoi con cinque punti di vantaggio che non mettono alcun punto definitivo sui destini del match ma che ridanno serenità al PalaTrento. Si traghetta sino alla pausa sul 40-35. Dieci siglati da Umeh, 8 da Gigione Dordei.

Al rientro sul parquet si rivedono dei padoni di casi non propriamente irresisitibili, con giocate belle solo a sprazzi, molti errori e, forse per via delle posta in palio, molte imprecisioni. Qualcuno tira in ballo la mancanza di Dada Pascolo, qualcun altro la serata non propriamente gold di Garri. Si dovrà attendere il quarto tempo con una serenità non totale: 59 a 55 per noi ma sofferenza sugli spalti in vista. Ed infatt così è stato. Solo nei secondi finali il risultato ha assunto una consistenza rassicurante, anche a causa dell'arsura di Trieste alla fontana dei punti. Umeh ha chiuso a 26 punti, in doppia cifra anche Garri, Dordei ed Elder. Buscaglia ieri notte ha dormito però tranquillo.

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