Il Rally di San Martino non rinuncia al Passo Manghen
La 39esima edizione, valida per il Campionato italiano Wrc, in scena il 13 e 14 settembre
TRENTO. Spettatore distante, ma interessato. Il 39° Rallye San Martino di Castrozza e Primiero in questo fine settimana terrà un occhio vigile a ciò che andrà in scena al Rally di Alba, con un parco partenti da far invidia alle gare degli anni Settanta e addirittura “l’extraterrestre” Sebastian Loeb (9 titoli iridati) al via per una gara test. Finora le quattro tappe del Campionato italiano Wrc hanno decretato il comando della classifica provvisoria di Simone Miele (59,5 punti), la seconda posizione di Marco Signor (58), il terzo posto di Luca Pedersoli (45). Mina vagante Corrado Fontana (22,5), in un’annata finora di rara sfortuna (tre ritiri) e un solo risultato positivo (la vittoria in Salento). Così il driver comasco, indicato come principale favorito nelle chiacchiere invernali, ora può solo complicare la sfida scudetto che riguarda i suoi avversari.
Il 39° Rallye San Martino (13/14 settembre) chiuderà i giochi tricolori con il trampolino del coefficiente maggiorato (1,5) che potrebbe rimescolare le carte in extremis. Emozioni e pathos assicurati. L’ultima volta di una rassegna in chiusura di stagione fu nel 2012, quando all’ombra delle Pale dolomitiche si corse in contemporanea per l’Italiano assoluto, Trofeo Rally Asfalto, Historique, Nazionale e Coppa Italia. Overdose di traversi con l’indimenticabile Robert Kubica finito a ruote all’aria nella speciale di Val Malene. La San Martino Corse ha in serbo alcuni cambiamenti di registro nelle prove speciali, spruzzata di cambiamenti in una struttura consolidata che non vuole rinunciare al mito del Manghen. In fin dei conti è questa la novità più significativa: dopo il disastro forestale dell’autunno scorso, la riapertura della strada con quasi certa autorizzazione al Rallye è un risultato da incorniciare.