Nuoto

Il bronzo di Arianna: «Obiettivo Olimpiadi, ma devo crescere»

Per la Bridi ai Mondiali medaglia agrodolce: «Ho fatto qualche errore di troppo. Nella 25 km di venerdì sento di poter dire la mia»


di Luca Franchini


Con la medaglia di bronzo conquistata domenica nella 10 km ai Mondiali di Budapest, Arianna Bridi è entrata di diritto nell’olimpo del nuoto internazionale e ha compiuto un primo passo verso il sogno a cinque cerchi di Tokyo 2020. «Questo terzo posto è il risultato più importante che ho ottenuto finora e sono contenta della mia gara, anche se non nascondo un pizzico di rammarico – spiega Arianna dall’Ungheria – Ho fatto qualche errore di troppo: ho deciso di risalire troppo velocemente il gruppo. Attorno al quarantesimo minuto di gara ho fatto uno “strappo” netto e ho speso tanto».

Pensa che, senza quell’errore, il risultato finale sarebbe stato diverso?

«Questo non lo so e non avrò mai la controprova – replica la nuotatrice trentina – Magari sarebbe andata meglio. Il primo posto sarebbe comunque stato difficile da conquistare, ma me la sarei potuta giocare meglio».

L’arrivo è stato particolarmente concitato e le è stato assegnato il terzo posto ex aequo con la brasiliana Cunha. È sembrato evidente che avesse toccato per prima la trentina: la cosa la infastidisce?

«Mi lascia indifferente. So che, se non abbiamo toccato assieme, ho toccato prima io. Ho vinto una medaglia che sento di aver meritato e non mi dà fastidio condividerla con un'altra atleta».

Venerdì ci sarà la 25 km. Come affronterà questa nuova sfida iridata?

«Con serenità, calma e senza voglia di strafare. In una gara così lunga è fondamentale misurare le energie e sento di poter dire la mia. Voglio affrontarla al meglio, cercando di fare meno errori rispetto alla 10 km».

Il bronzo iridato non può che proiettarla in chiave olimpica. I Giochi di Tokyo sono ancora lontani ma...

«L'obiettivo è quello – conferma la Bridi – sapendo che dovrò crescere ancora molto nei prossimi anni».

Prima della 10 km si è parlato di un problema fisico, di che entità?

«Problemi legati alla sfera femminile – replica Arianna – Un problema che stiamo cercando di risolvere, perché purtroppo in quel preciso momento del mese non sto per niente bene. Sono stata male la notte prima della gara, ma per fortuna non ha influito troppo sulla performance e sul risultato».

È seguita dal medesimo allenatore (il tecnico federale Fabrizio Antonelli) di Rachele Bruni. Com’è il vostro rapporto?

«Ci alleniamo assieme e quando siamo in trasferta dormiamo nella stessa camera. Siamo consapevoli entrambe di quanto valiamo. Rachele ad oggi è ancora più forte di me e per arrivare al suo livello dovrò crescere ancora molto. Lei aveva molta più pressione addosso, perché le manca la medaglia ai Mondiali. Quando hai un nome nell’ambiente e hai medaglie al collo è più difficile gareggiare, rispetto a quanto lo sia per una ragazzina che nessuno considera. Nella prossima gara partiremo alla pari e ce la giocheremo in maniera diversa».

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