Giro d'Italia

I regionali: «Tappa corsa a un ritmo folle»

Parlano Daniel Oss e Matteo Trentin: «La nostra gara è stata non arrivare oltre il tempo massimo»


Luca Franchini


ANDALO. «È stata una battaglia per non andare fuori tempo massimo». Mentre Alejandro Valverde e la maglia rosa Steven Kruijswijk si giocavano la vittoria di tappa, dietro Matteo Trentin, Daniel Oss e il bolzanino Manuel Quinziato lottavano contro il tempo. E la fatica. I due valsuganotti hanno provato la fuga nelle prime battute della corsa ma, quando al termine della prima ora di gara (con un tratto della salita del Passo della Mendola incluso) la media oraria segnava i 49 e più, si è capito che non era proprio giornata.

«Ho provato la fuga insieme a un altro gruppetto di corridori – spiega Oss, 107esimo all’arrivo a 17’21” appena davanti al compagno di squadra Manuel Quinziato, 108esimo – ma i ritmi erano folli. Nel primo tratto fino a Bolzano abbiamo tenuto una media di 56 km/h. Non siamo riusciti a guadagnare che una manciata di secondi. Poi è stata una battaglia fino all'arrivo». Eppure, a guardarlo in volto, il perginese della Bmc Racing non sembrerebbe nemmeno sfinito. «No? Solo perché sono un bravo attore» replica con la consueta e frizzante simpatia. «Ne sta uscendo un Giro d'Italia veramente tosto: penso che il prossimo tatuaggio che mi farò sarà una saetta – prosegue il passistone della Bmc nella sua analisi, sempre infarcita di espressioni colorite tipiche del suo modo di essere – Si va avanti giorno dopo giorno e non si può pensare di fare altrimenti. Come squadra puntiamo a un successo di tappa: ci ho provato un paio di volte io, c’è andato vicino Atapuma e continueremo a provarci fino alla fine. Speriamo che arrivi anche la nostra giornata».

Insieme a Oss, ha provato a uscire in avanscoperta nei primi chilometri anche Matteo Trentin, pure lui costretto ad alzare bandiera bianca di fronte agli alti ritmi di corsa e a preservare la gamba per raggiungere il traguardo entro il tempo massimo consentito. «Sulla salita finale ci abbiamo dato dentro, anche perché non avevamo riferimenti precisi sui distacchi dai primi e non sapevamo che margine ci rimaneva per non uscire fuori tempo massimo – racconta il borghigiano, che è transitato al comando della corsa a Bolzano e ha poi raggiunto Andalo con 18 minuti di ritardo da Valverde, 133esimo a 18’05” – Se in una tappa di 133 chilometri si rischia di andare fuori tempo massimo, significa che l’andatura è stata davvero sostenuta. D’altronde, lo sapevamo fin dall'inizio: Astana e Movistar dovevano imporre un ritmo alto alla corsa fin dall’inizio per provare a recuperare terreno. Questo, però, ha messo in crisi velocisti e passisti-veloci. È stata davvero dura». Oggi ci sarà la Molveno-Cassano d’Adda. Una frazione che, imprevisti e sorprese a parte, si deciderà con uno sprint di gruppo. In virtù dell’abbandono di Kittel, Trentin potrebbe essere lanciato nella mischia per la volata. «Prima devo pensare a recuperare la fatica di oggi (ieri, ndr) – precisa il corridore della Etixx-Quick Step – Valuteremo la cosa in corsa, a seconda di quello che diranno le gambe. Certo, potrei provarci. Mi piace molto anche la frazione di giovedì, la Muggiò-Pinerolo. Sarebbe bello riuscire a lasciare il segno in questo Giro d'Italia e cercherò di sfruttare ogni occasione disponibile». Sorpreso del rendimento della maglia rosa Kruijswijk? «È una sorpresa parziale – replica Trentin – Già lo scorso anno aveva fatto vedere di essere un corridore valido e competitivo. In questa edizione del Giro, oltre a confermare di essere un ottimo atleta, ha dimostrato di avere anche grande testa e temperamento. Questa è una sorpresa, un suo nuovo lato che è emerso giorno dopo giorno. Anche oggi (ieri, ndr)».

«È stata una tappa davvero impegnativa – aggiunge Manuel Quinziato, in cerca di una vittoria di giornata in quella che potrebbe essere la sua ultima partecipazione al Giro d'Italia – Siamo andati a tutta dalla partenza all’arrivo, ma sinceramente me l’aspettavo: sapevamo che la Movistar voleva far esplodere la corsa e così è stato». Nell’ultima settimana, il bolzanino andrà in cerca di un successo di tappa. «La condizione è migliorata – conclude Quinziato – Nel tappone con arrivo a Corvara ho provato buone sensazioni, mentre oggi (ieri, ndr) ho fatto fatica. Insieme a me, però, l’hanno fatta in tanti. Ora arrivano due tappe buone per provare a far qualcosa, anche se le energie sono sempre meno. Molto dipenderà da come mi sveglierò al mattino».
Il migliore dei regionali, ieri, è stato Moreno Moser, 38esimo a 14’18”. Quella di domani potrebbe essere una giornata buona anche per lui.

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