I nuovi talenti cresceranno tutti in Trentino
Presentato a Roma il progetto “Talenti 2020” Petrucci (Coni): è il futuro dello sport italiano
TRENTO. I grandi talenti dello sport italiano cresceranno a casa nostra. Merito del progetto “Talenti 2020: Trentino 2011 - 2020”, presentato nei giorni scorsi a Roma, nel salone d’onore del Coni, nell’ambito del seminario internazionale sul tema “L’allenamento nell’età evolutiva”. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, e il direttore sport e preparazione olimpica dello stesso Comitato olimpico, Rossana Ciuffetti, hanno sottolineato come il progetto avviato l’anno scorso in Trentino rappresenti una buona fetta del futuro dello sport italiano.
“Talenti 2020: Trentino 2011 - 2020” ed i suoi primi risultati sono stati presentati a Roma dal direttore del Cerism di Rovereto, Federico Schena, dal responsabile dell’educazione fisica e sportiva della Provincia Autonoma di Trento e coordinatore del progetto, Andro Ferrari, e dal responsabile organizzativo, l’ex assessore del Comune di Rovereto Christian Sala.
Un progetto che vede il Trentino trasformato in un’autentica palestra a cielo aperto a disposizione dei migliori giovani talenti dello sport italiano, grazie al suo ambiente salubre, alle infrastrutture di qualità - che durante l’anno accolgono numerose manifestazioni di livello internazionale - ed un’eccellenza scientifica quale appunto il Centro di ricerca dell’Università di Verona con sede a Rovereto. Grazie al progetto, le federazioni sportive coinvolte (nuoto, pallavolo, atletica, sport invernali e sport del ghiaccio) hanno la possibilità di delineare con precisione il percorso che accompagna e supporta il giovane talento nel crescere, attraverso ritiri collegiali e stage di allenamento in località che offrono tutto il necessario per mettere a proprio agio ogni atleta. Trento (volley femminile), Rovereto (nuoto), Cles (atletica leggera), Predazzo (salto e combinata nordica) e Baselga di Pinè (pattinaggio) si sono già dimostrate all’altezza per ospitare, nei loro impianti e nelle foresterie sportive, i giovani atleti delle cinque federazioni coinvolte.
Test fisici, prove di valutazione funzionale e ricerche finalizzate al miglioramento della prestazione si sono svolti al Cerism, centro conosciuto a livello nazionale ed internazionale. Analisi, monitoraggi e verifiche, in convenzione con il sistema sanitario provinciale, hanno avuto come centro operativo il presidio ospedaliero Santa Maria del Carmine, sempre a Rovereto.
«In Trentino stiamo sviluppando un progetto che può rappresentare il futuro dello sport italiano - spiega il professor Ferrari -. Per il momento, ha riguardato una ventina di atleti per ognuna delle federazioni coinvolte, i migliori talenti a livello nazionale delle rispettive discipline, giovani di età compresa tra i 12 ed i 16 anni. La Provincia di Trento mette a disposizione gli impianti sportivi, le strutture del Cerism e i percorsi formativi - educativi, le federazioni il vitto e l’alloggio per gli atleti. Ma la cosa importante che vorrei sottolineare in questa sede è che il Trentino riprodurrà il progetto nazionale a livello locale, a beneficio dei migliori talenti della nostra provincia».
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