I Mondiali di Cortina nel 2021, con il “paracadute”
Venezia. Tutto come prima. Cortina avrà i suoi Mondiali di sci nel 2021. Ma con un paracadute: nel caso il Covid tornasse pesantemente in autunno, imponendo la cancellazione dell’evento, la Regina...
Venezia. Tutto come prima. Cortina avrà i suoi Mondiali di sci nel 2021. Ma con un paracadute: nel caso il Covid tornasse pesantemente in autunno, imponendo la cancellazione dell’evento, la Regina delle Dolomiti potrà contare su una garanzia di 10 milioni di franchi svizzeri, messa dalla Fis. Niente rinvio al 2022 dunque, la Federazione internazionale ha deciso così, comunicando in video conferenza ai vertici della Fisi il ritorno alla data programmata prima della pandemia. Era stata l’Italia, nel maggio scorso, a chiedere di valutare lo spostamento al 2022, per ragioni di sicurezza sanitaria. Ma poi, nell’ultimo mese e mezzo, ha confermato il presidente della Fisi, Fabio Roda, «la federazione si è adoperata per il ritorno al 2021 e per avere il supporto che ci è stato garantito. Quindi è stato premiato il lavoro di tutta l’Italia. Abbiamo avuto le garanzie economiche dalla Fis in caso di cancellazione». «Fondazione Cortina, Infront, Governo, le autorità regionali e comunali, e le categorie imprenditoriali del territorio, tutti - ha rilevato la Fisi - sono disposti a rendersi parte attiva per portare a compimento una grande edizione del Mondiale italiano, il primo grande evento internazionale post-Covid, disputato nella massima sicurezza, ma con le forme tradizionali».
D’Incà: sostegno del governo
«È un’occasione sulla quale il governo ha già investito fortemente e su cui daremo, se necessario, il nostro sostegno finanziario per tutelare gli investimenti messi in campo. Questo passaggio accompagnerà il grande impegno economico del governo per quanto riguarda l’aspetto della viabilità e quello delle infrastrutture sportive», le parole del ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà.
Contenti gli atleti
Sulla preferenza al 2021 deve aver pesato anche l’opinione di diverse federazioni sci nazionali e degli stessi atleti, che non vedevano di buon occhio l’idea di sommare nel 2022 Mondiali e OIimpiadi invernali. «Disputare nel 2022 due grandi eventi come Olimpiadi e Mondiali nello spazio di così poco tempo ci avrebbe creato qualche problema - dice infatti una delle regine della neve, Federica Brignone -: è bello che tornino le date originarie. Per la mia carriera agonistica sono anni positivi e ho veramente voglia di fare un grande risultato in casa, spero davanti a tutti i tifosi. Non vedo l’ora di essere in pista». «Sono contenta per Cortina perché ospiterà il primo grande evento internazionale dopo l’epidemia di Coronavirus - sottolinea l’olimpionica Sofia Goggia -. Sarà un appuntamento importantissimo e una grande festa per lo sci, la squadra italiana farà di tutto per farsi valere e mostrare il proprio valore».
Le gare iridate approderanno quindi a Cortina dal 9 al 21 febbraio del prossimo anno. E finalmente torneranno a disputarsi all’ombra delle Tofane - palcoscenico in questi anni solo delle donne jet di Coppa del Mondo - anche le prove maschili. Cortina presenterà una pista Olimpia tirata a lucido, ammodernata soprattutto per la sicurezza, e un tracciato tutto nuovo, la “Vertigine”, sempre nel gruppo simbolo della valle d'Ampezzo.
La preoccupazione di Zaia
La gioia è stata trattenuta dalle istituzioni e da Cortina, perché l’incognita virus peserà come una spada di Damocle finché non si capire se in autunno il Covid-19 sarà ancora padrone della scena. Una preoccupazione espressa dal governatore Luca Zaia. «Rimango convinto - ha detto - che se fossimo riusciti a trovare una soluzione posticipando i Mondiali al 2022, sarebbe stato più tutelante per noi, sia dal punto di vista delle risorse sia dal punto di vista sanitario, a causa dell'incognita Covid, che ci potrebbe costringere ad ospitare i Mondiali a porte chiuse». Ma, preso atto della scelta della Fis, e che «tutte le strade sono state esperite a livello di Federazione Sport Invernali», Zaia ha invitato a lavorare «pancia a terra per garantire la buona riuscita dei Mondiali 2021».
L’impegno profuso nelle ultime settimane dall'Italia è stato comunque premiato, ha rimarcato Roda, perché da parte della Fis «c'è un supporto in caso di necessità, solo in funzione di un eventuale ritorno alla pandemia e in caso di cancellazione, fino a 10 milioni di franchi svizzeri».