I giovani leoni della scherma trentina

Dall'avviamento all'agonismo: i corsi a Gardolo con il maestro Azzolini


Fausto Da Deppo


TRENTO. Nella sala del Club scherma trentina 'E.Tettamanti' ci si allena tre sere a settimana. Sabato e domenica i cadetti del maestro Paolo Azzolini saranno in gara ad Ariccia (Roma), nella prima prova di campionato italiano di sciabola U17.

Tra un paio di settimane l'appuntamento invece è in Francia. Maddalena Bosetti ha già un titolo italiano (allieve) in palmares.  L'under 20 Niccolò Nistri può esibire un secondo posto conquistato in una delle prove di Coppa del Mondo sulle pedane spagnole di Logrogno e lo stesso Azzolini, nel 2010, è stato campione italiano di scherma storica nella prima edizione dei campionati italiani storica da combattimento.

La sala del Club, unica società trentina di scherma, è al centro sportivo Trento nord a Gardolo e, sulle pareti, ci sono foto di premiazioni nazionali e internazionali, compreso uno scudetto di sciabola femminile B2. Il delegato provinciale della Federazione, Diego Bosetti (il padre di Maddalena), non può nascondere l'orgoglio, anche perché i numeri trentini sono piccoli (una quindicina di agonisti e una media di 40 iscritti all'anno ai corsi) e la concorrenza nel resto d'Italia è fortissima: "Solo in Veneto le società sono 30.

Il Club Scherma Trentina "E.Tettamanti" continua nel nome la tradizione del Circolo Scherma Tettamanti fondato nell'82 dal cavalier Enrico ed esauritosi nel 2006. "Io insegno in Trentino dal '97 - racconta il veronese Azzolini - qualche anno fa alla sede a Rovereto si è affiancata quella al Palaghiaie. Dopo l'addio alla città della Quercia, dal febbraio 2009 si tira a Gardolo. Dove il Club si trova a casa e alimenta 4 corsi: "la propedeutica per giovani schermidori - elenca Azzolini - il serale per studenti e lavoratori (qui si fa spada), scherma storica e il corso agonisti dedicato alla sciabola. Quest'arma - spiega il maestro - è poco praticata, soprattutto nel Centro nord".

Così Azzolini l'ha lanciata a Trento e la scelta (è il caso di dirlo) tira: "I giovanissimi arrivano qui sullo slancio di qualche film alla D'Artagnan, mentre capita che i più grandi abbiano un'idea letterario-avventurosa della scherma, fantasie romantiche legate ai duelli. In pochi, almeno all'inizio, pensano di affrontare una disciplina sportiva fatta di una tecnica molto precisa, ma poi i risultati arrivano". Lo dicono le foto, che testimoniano il passato recente e sono anche un trampolino per il futuro. Il Club sta cercando nuove leve di 7-8 anni, per superare i 40 iscritti, aumentare il livello medio e offrire nuovi stimoli.

"La Federazione - aggiunge Azzolini - promuove la visibilità della scherma con il progetto Fis Sponsor Club, la creazione di una rete tra le una ditte di tutta Italia che sponsorizzano le società e che sono messe in contatto diretto con la formula businnes to businnes. Un'idea innovatrice che per la prima volta in Italia coniuga commercio e sport. Partecipa anche la cantina Vivallis, main supporter del Club Scherma Trentina, che si fa conoscere anche nelle scuole con l'iniziativa Gioco Sport e, "se di fronte a bimbi che sognano i moschettieri, i genitori frenano temendo che con la sciabola ci si faccia male, spieghiamo che le divise in kevlar e le maschere garantiscono la massima sicurezza perché sottoposte a test severissimi. Anche quelle nuove con la visiera caldeggiate da TV e media per far vedere occhi ed espressioni degli atleti".

Le pedane a Trento Nord sono pronte: "La scherma è uno sport di equilibrio e agilità" chiude Azzolini."Delle 114 medaglie olimpiche italiane - ricorda Bosetti - Solo l'atletica Usa ha fatto meglio". I Mondiali di Catania hanno allungato la storia.













Scuola & Ricerca

In primo piano