Cresce il contingente Ai Giochi almeno quattordici italiani
TRENTO. La supercombinata di Wengen va a Ted Ligety, con Christof Innerhofer primo degli azzurri in settima posizione. Ma l’Italscì può comunque esultare. È delle scorse ore, infatti, la notizia che...
TRENTO. La supercombinata di Wengen va a Ted Ligety, con Christof Innerhofer primo degli azzurri in settima posizione. Ma l’Italscì può comunque esultare. È delle scorse ore, infatti, la notizia che il contingente azzurro per i Giochi olimpici di Sochi è salito ad almeno quattordici unità. E con i “riallocamenti”, che verranno effettuati dalla Fis dopo il 20 di gennaio, potrebbe arrivare addirittura a quota 16/17.
Troppa grazia, Sant’Antonio, se si pensa che fino a pochi giorni fa la Federazione italiana sport invernali ha temuto di poter portare sul Mar Nero solo 12 azzurri, tra sciatori e sciatrici. Merito – pardon, colpa – dei meccanismi della lista olimpica Fis, varata nell’ormai lontano luglio del 2012. Graduatoria che tiene conto dei punti Fis accumulati dai vari atleti in tre discipline. Un regolamento di qualificazione progettato dalla Federazione internazionale in ossequio a chissà quali logiche, che rischia di premiare non tanto la polivalenza, quanto la mediocrità, non già gli atleti che primeggiano in Coppa del Mondo, quanto quelli che raggranellano piazzamenti appunto nelle gare Fis, comprese quelle estive di Sudamerica e Oceania...
La Federazione italiana sport invernali è però complice della Fis, perché si è accorta dei nefasti effetti della lista olimpica solo pochi mesi fa. Per porvi rimedio, Roda ed i suoi tecnici hanno comunque mandato Fill e compagni a raggranellare punti nelle supercombinate Fis della scorsa settimana. Ed è grazie ai loro piazzamenti che l’Italia ha subito riconquistato due posti (14).
Tornando a Wengen, Ligety ha colto il 20esimo successo in carriera precedendo il francese Alexis Pinturault e il croato Natko Zrncic-Dim. Quest'ultimo non è uno sconosciuto ma forse il solo vero specialista della combinata, l'unica gara che frequenta: nessuna vittoria ma cinque podi e pure un bronzo mondiale nel 2009.
L' Italia è invece stata lontana dal podio, tradita – com'era da aspettarsi – dalla prova di slalom speciale ma sopratutto dal fatto che la prova di discesa sulla Lauberhorn è stata accorciata di ben 45 secondi. Settimo Innerhofer, decimo Fill, 15esimo Paris, che oggi potranno rifarsi nella classica discesa libera. Donne in gara a Cortina.