Chesani salta 2,31 e vola a Londra
Titolo tricolore e pass olimpico per il poliziotto trentino
ANCONA. Dall'Adriatico al Tamigi, da Ancona a Londra, dall'oro agli Italiani indoor alle Olimpiadi. Il viaggio sembra lungo, non per Silvano Chesani che con 5 mesi d'anticipo ha centrato il minimo A di partecipazione ai Giochi. Un sogno ben più alto dei 2,31 metri di ieri.
Ieri pomeriggio Silvano Chesani, l'atleta di Trento che vive e si allena a Modena, ha infiammato tutto il "Banca Marche Palas", unica struttura in Italia in grado di ospitare le gare di atletica leggera al coperto. Il portacolori delle Fiamme Oro è stato l'unico a spiccare il volo. I 2,31 metri, ottenuti addirittura al primo tentativo, oltre ad essere il suo nuovo record personale, sono anche una prestazione che gli consente di indossare la maglia azzurra ai prossimi campionati mondiali indoor di Istanbul (in programma dal 9 all'11 marzo), alla rassegna continentale nella terra dei "mille laghi" e soprattutto alle Olimpiadi.
Oltre ad essere uno splendido successo personale, la performance di Silvano dà lustro anche tutto il movimento nazionale in una specialità difficile come il salto in alto.
Chesani è stato l'artefice di una gara entusiasmante. Le scintille in pedana sono iniziate a scoppiare quando ben tre atleti hanno valicato l'asticella a 2,26 metri. Prima ci è riuscito l'aviere Marco al primo tentativo, poi Silvano al secondo, e, al terzo, Filippo Campioli dell'Esercito. La misura successiva sono i 2,29. Si arrendono sia Fassinotti (fino a quel momento in testa), sia Campioli. Il trentino allenato da Giuliano Corradi (è cresciuto nella Clarina, seguito da Claudio Tavernini) sbaglia due volte ma al terzo salto l'asticella resta in cielo. Silvano, già da qualche anno nel giro della nazionale, prima giovanile e adesso assoluta, scavalca automaticamente Fassinotti e mette al sicuro il limite per la rassegna iridata in sala.
Emozioni su emozioni ma Chesani non s'accontenta. Va al tavolo dei giudici e chiede di far salire l'asticella di due centimetri, a 2,31,che è minimo olimpico. La magia si realizza al primo tentativo, il sogno s'avvera in una manciata di secondi. L'azione del 24enne trentino è perfetta, vola sui tappettoni, l'asticella è ferma lì, quasi fosse incollata ai ritti. Il palazzetto si alza in piedi per un tripudio generale.
Subito si iniziano a fare i calcoli, a controllare statistiche ed albi d'oro. È la seconda prestazione italiana di sempre, in coabitazione con i gemelli Nicola e Giulio Ciotti, e ad un solo centimetro dal record italiano di Alessandro Talotti che risale a Glasgow 2005. I tre successivi tentativi ai 2,33 non sortiscono l'effetto sperato, anche se la terza prova appare davvero fallita di un'inezia. La progressione che ha portato all'impresa è stata 2,13, 2,18 e 2,22 superati al primo tentativo, i 2,26 al secondo. Il resto è cronaca già scritta.
Ma cosa ha fatto e chi è Silvano Chesani? In passato Silvano è riuscito a conquistare titoli tricolori giovanili sia nell'alto (da allievo, a Rieti 2005), sia nel triplo (da junior, a Bressanone 2007). Eppure agli esordi ha trovato una certa difficoltà ad allenarsi, soprattutto d'inverno, disponendo a Trento solo di una palestra senza attrezzatura. All'atletica leggera lo ha convertito nel 2004 la passione per i salti, dopo una buona carriera sulle piste dell'hockey su ghiaccio. Ancor oggi non disdegna di mettere i pattini e di fare due tiri con gli amici.
Insomma, l'Italia dell'atletica può contare su un nuovo nome con la speranza che il 2012 per il saltatore trentino sia un punto di partenza per proseguire la scalata verso quote ancora più alte.