Calcio: il Mezzocorona punta su Domenicali per risalire la china

25 anni fa conquistava (da giocatore) la promozione in serie C1 con la maglia del Trento


Daniele Loss


MEZZOCORONA. A volte ritornano. Nel giugno di 25 anni fa al "Martelli" di Mantova conquistava (da giocatore) la promozione in serie C1 con la maglia del Trento, ieri è tornato in Trentino per firmare il contratto che lo legherà (come allenatore) sino a giugno il Mezzocorona.
Manuele Domenicali, ferrarese di 54 anni, è infatti ufficialmente il nuovo tecnico dei gialloverdi.
L'esperto Domenicali, da 20 anni in panchina, subentra a Christian Maraner, esonerato domenica scorsa al termine del match contro il Savona. Ieri Domenicali ha pranzato con la squadra, poi si è confrontato con i giocatori nello spogliatoio e successivamente ha diretto il primo allenamento della sua avventura in Piana Rotaliana.
Grande esperienza, piglio da condottiero, idee chiarissime dal punto di vista tattico e personalità da vendere: qualcuno ha già definito Domenicali "un lusso" per il Mezzocorona. Quello sarà il tempo a dirlo. Ciò che è poco ma sicuro è che il nuovo tecnico dovrà dare immediatamente una propria impronta alla squadra.
Una squadra di qualità (lo ripetiamo: i giocatori bravi per la categoria non mancano), che necessita però di precise indicazioni tattiche (domenica contro il Savona in campo regnava il caos) e di forti motivazioni.
«Sono qui per lavorare tanto - queste le prime parole di Domenicali - e cercare di trasmettere quella che è mia idea di calcio a questo gruppo. Voglio una squadra sempre propositiva, che non rinunci mai a giocare e che abbia come obiettivo quello di fare gol. La mia filosofia è che i risultati si ottengono tramite il gioco».
L'avventura è già cominciata. Il primo approccio?
«Molto positivo. Il Mezzocorona è un sodalizio sano (Domenicali ad inizio stagione ha lasciato Messina proprio per la poca chiarezza a livello societario, ndr), che ha programmi ambiziosi e ben definiti. La squadra è affiatata e, soprattutto, tutti si sono messi immediatamente a disposizione per lavorare sodo. Fisicamente i giocatori stanno bene e non è poco come punto di partenza».
La definiscono un cultore del "4-2-3-1".
«È vero. Da parecchi anni utilizzo questo modulo che, devo dire, mi ha dato parecchie soddisfazioni. L'intenzione è di riproporlo anche qui a Mezzocorona, adattandolo ovviamente a quelle che sono le caratteristiche dei giocatori che ho a disposizione. Giocheremo per segnare, lo ripeto, con equilibrio e sempre con il "coltello tra i denti"».
Mezzocorona è una piazza decisamente più tranquilla rispetto ad altre dove lei ha allenato.
«Senza dubbio. Pisa, Gela, Catanzaro e Terni sono diverse da questo punto di vista. Però quest'avventura al Mezzocorona è altrettanto stimolante, ci mancherebbe. Me mie motivazioni, ve lo assicuro, sono massimali».
A volte ritornano. Venticinque anni fa vinse uno spareggio da giocatore con il Trento, oggi è l'allenatore del Mezzocorona.
«Ricordo ancora con gioia il giorno della vittoria nello spareggio contro l'Ospitaletto. Fu un momento bellissimo. Adesso la storia è diversa, ma non la determinazione e la voglia di raggiungere un obiettivo importante».

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