"Buffon? L'avremmo fatto anche noi"
Da Iacobucci a Fracalossi i portieri trentini tutti concordi: «Dire che era gol? Mai e poi mai»
TRENTO. Buffon? Assolutamente innocente. E alzi la mano il portiere che sabato sera si sarebbe comportato in maniera diversa dal numero uno della Juventus e della nazionale. I numeri uno della regione assolvono l'estremo difensore juventino accusato di poca lealtà sportiva.
Secondo i "puri" (ma quanti lo sono veramente e quanti lo fanno per convenienza?) Buffon avrebbe dovuto comunicare al direttore di gara che il pallone colpito da Muntari era entrato ben oltre la linea di porta e permettere così all'arbitro Tagliavento di convalidare la rete in favore del Milan durante l'infuocato big match di sabato sera.
"Premesso che in una simile circostanza è impossibile rendersi conto se il pallone abbia veramente superato la linea di porta, data la velocità dell'azione - spiega Alessandro Iacobucci, estremo difensore dell'Alto Adige - io ammetto che mi sarei comportato esattamente come Buffon. E poi, lo ribadisco, il quel momento un portiere non guarda la linea, ma pensa solamente a ricacciare la palla più lontano possibile e, subito dopo, a far ripartire l'azione dei proprio compagni in maniera veloce. Come del resto è accaduto. Ma cosa doveva fare? Rincorrere l'arbitro fino a metà campo per dirgli che era gol?".
"Oggi (ieri, ndr) hanno intervistato il difensore del Milan Thiago Silva - gli fa eco Gregorio Fracalossi, giovane portiere del Mezzocorona - che ha assolto Buffon, dicendo che avrebbe fatto esattamente come lui e l'errore, nella circostanza, è stato commesso solamente da arbitro e guardalinee. Io sono quasi sicuro che il portiere della Juve non si sia accorto che quello di Muntari era gol, data la rapidità dell'azione ma, anche in caso contrario, si è comportato esattamente come avrebbero fatto tutti i portieri di tutte le categorie. Me compreso. Affermare il contrario sarebbe mentire, e io non lo faccio".
"Proprio questa mattina (ieri, ndr) - racconta Matteo Cristoforetti, portiere della Fersina - ho sentito un'intervista radio di Buffon e sono totalmente d'accordo con lui. Inutile essere ipocriti: il portiere della Juventus ha fatto quelli che tutti, e dico tutti, i numeri uno del mondo avrebbero fatto in quella circostanza. A me successe un episodio simile ad Appiano qualche anno, con la differenza che il pallone entrò di pochi centimetri e l'arbitro se ne accorse, convalidando la rete. Mi resi conto che la sfera aveva varcato la linea ma, in quel momento, non l'avrei mai ammesso. Buffon non ha barato, non stava giocando a carte con un asso nella manica. Hanno sbagliato assistente e arbitro, lui in quel momento si è comportato come avrebbe fatto tutti i portieri del mondo. Non ce ne sono in gior di numeri uno a cui piace prendere gol".
"Nessun portiere al mondo - spiega Thomas Lorenzi, numero uno del Comano Fiavè - direbbe mai all'arbitro "guarda che la palla è entrata", nemmeno se fosse sicuro. Buffon ha parato, gli è andata bene e si è comportato normalmente come avrebbe fatto chiunque altro al suo posto. Poi è stato onesto nel dire che era gol, anche perché era impossibile negare una simile evidenza. Detto questo non mi sembra il caso di colpevolizzarlo".
"Credo che Buffon si sia reso conto che il pallone era entrato - aggiunge Ferdinando Antino, estremo difensore dell'Ora - e non credo che non fosse conscio che quello era gol, perché non stiamo parlando di una questione di pochi centimetri. Però io avrei fatto come lui: in quei momenti sei concentrato sulla partita, e che partita, e pensi solamente al risultato. Poi ha parlato con sincerità ammettendo che il gol di Muntari era valido, ma che, nel caso in cui se ne fosse accorto, non l'avrebbe detto al direttore di gara. Criticarlo per questa dichiarazione è assurdo. Va invece apprezzato perchè almeno non è stato ipocrita".