Brigadoi sogna la “top ten” A Melandri basta finirla 

I protagonisti. Pronostico “chiuso” in favore dei soliti scandinavi, lo spazzacamino fiemmese vuole migliorare il 26esimo posto: «Mi sono allenato meno, ma i risultati quest’anno arrivano» 


MAURIZIO DI GIANGIACOMO


TRENTO. Eliassen per il bis dopo il successo della 46esima edizione, l’altro norvegese Gjerdalen per il poker, come la svedese Britta Johansson Norgren, vincitrice nel 2016, 2018 e nel 2019. In viale Mendini da ormai quasi vent’anni è dominio scandivano. Uno strapotere che potrebbe essere messo in discussione dallo svizzero Dario Cologna, quattro titoli olimpici e due medaglie d’oro mondiali nel palmares (tanto per citare gli allori più importanti). Ma il condizionale è d’obbligo. «Per Cologna sarà impossibile – si sbilancia il manager di Visma Ski Classics, Lorenzo Girardi – gli specialisti del double poling scandinavi non si faranno sorprendere da un “ospite”».

Le speranze italiane sono riposte nel fiemmese Mauro Brigadoi del Sottozero Gold Ski Team, 14esimo alla Kaiser Maximilian Lauf una decina di giorni fa. Intendiamoci, speranze da top ten, perché nemmeno lo spazzacamino di Predazzo si fa grandi illusioni. «Sicuramente è la gara più sentita, la aspettiamo tutto l’anno – dice il 28enne spazzacamino di Predazzo – Questa volta ci arrivo in una forma migliore, reduce da buoni risultati, in particolare il 14esimo posto alla Kaiser Maximilian Lauf. La forma tutt’ora è buona, il percorso della Marcialonga avvantaggia gli scandinavi, ma ce la metterò tutta per migliorare il 26esimo posto che ho colto quattro anni fa. Penso e spero che sia l’anno buono».

Bagarre prima della Cascata

Tutti i riflettori sono puntati sulla salita della Cascata, sulla quale in effetti gli scandinavi si giocano la vittoria tra di loro. Ma il cambio di passo avviene ben prima. «Solitamente il primo grande strappo avviene tra Soraga e Moena, nel tratto discendente – spiega Brigadoi – Lì si forma un gruppetto di trenta concorrenti. Il secondo è prima di Molina e lì si decidono i nomi di chi si giocherà la vittoria. Arrivare ai piedi della salita assieme a loro sarebbe già importantissimo. La salita poi è una gara a sé, due chilometri tutti di salita nei quali devi cambiare completamente il gesto e viene fuori chi ha risparmiato nei quaranta chilometri precedenti. Mi sono allenato meno, perché ho una bambina piccola e gli impegni familiari mi hanno assorbito – spiega ancora Brigadoi –, forse sta venendo fuori il lavoro fatto in passato e i risultati sono migliori di quelli degli anni precedenti. Per i materiali paraffina punta e coda, ma indovinare lo sci non è facile considerando che la neve in Val di Fassa è molto diversa da quella della Val di Fiemme».

Nemmeno Brigadoi ritiene che Dario Cologna possa ambire al podio.

Melandri con il 33

Aveva il 33 nel MotoMondiale, avrà il 33 anche domenica alla Marcialonga Marco Melandri, campione ravennate delle due ruote ormai trentino di adozione. «Faccio fondo da un paio d’anni, quest’anno ho iniziato con il classico e ho accettato la sfida di Paolo Bettini sulla 70 km – dice “Macho” – Mi sono allenato una decina di volte, il mio obiettivo rimane finirla prima che faccia buio».

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