Bitumcalor a terra: Brescia espugna il PalaTrento

Ed ora il pallino passa a Brescia. La Leonessa ieri sera è passata a Trento come una schiacciasassi 79-62, portandosi sul 2-1 in questa combattuta semifinale


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Ed ora il pallino passa a Brescia. La Leonessa ieri sera è' passata a Trento come una schiacciasassi 79-62, portandosi sul 2-1 in questa combattuta semifinale. Adesso nelle migliore delle ipotesi si potrà' allungare la serie a gara 5, tornando nella tana dei lombardi, martedi' prossimo. Per farlo occorrera' comunque vincere domani gara4. E non sara' una passeggiata. Calma,per intanto tocca raccontare di una grande serata, colma di attese, guastata da una prova piuttosto sottotono dei padroni di casa, praticamente sempre costretti ad inseguire Giddens e compagni. Non e' mai bello personalizzare le sconfitte ma ieri e' mancato clamorosamente l'artefice principale della stagione dei miracoli, Micheal Umeh, spaesato e mai pungente. A dire la verità a meta' dell'ultimo tempo, il cuore di Trento riusciva quasi a compiere il miracolo, mangiando qualcosa come 12 punti a Brescia, portandosi a sole due lunghezze. Una sorta di fiammata di paglia perche' il quintetto di Martellossi si rimetteva in linea di navigazione, volando ancora sopra ai dieci di vantaggio, anzi dilagando su una Bitum frastornata. La Bitumcalor è riuscita comunque nell'intento di tramutare l'evento sportivo, in appuntamento di tendenza, riempiendo il PalaTrento come mai nel passato: non solo palati fini del canestro, dunque, ma gente anche sinceramente curiosa di vedere da vicino una squadra neopromossa, partita con l'intenzione di salvarsi ed ancora li' a giocarsi nientemeno che un'impensabile promozione nella massima serie. E dunque coreografie fantasiose sugli spalti, musica dal vivo, pon pon girls e via spettacolirizzando.

Se vogliamo tutto l'ambaradan e' parso gravare sui garretti dei ragazzoni di Buscaglia entrati in campo quasi intimoriti, non certo con quell'occhio della tigre che si era visto baluginare martedì a Brescia. I quintetti in campo sono gli stessi che Buscaglia e Martellossi hanno proposto nella seconda sfida della serie. Doccia fredda iniziale per la Bitumcalor che, forse intimidita da tanta veemenza, subisce un parziale di 7-0 concluso con una tripla di Giddens. La reazione è affidata all'esperienza di Luca Garri (4-7), anche se Trento non tira bene dal campo e perde 4 palloni ingenui con Dordei e Forray protagonisti in negativo. Il punteggio però non penalizza più di tanto la squadra di Buscaglia con Elder che, con una tripla realizza l'11-13. Brescia è più reattiva e al primo riposo è davanti 13-17, anche perché Giddens rifila una stoppata a Spanghero lanciato in contropiede. Non sembra una Bitumcalor al fulmicotone quella che scende sul parquet nel secondo periodo, anche se riesce sempre a mantenersi in scia della Leonessa. Un gioco da quattro punti di Elder, con canestro da tre più fallo, rimette il punteggio in parità a quota 19. L'inerzia della partita rimane nelle mani della squadra di Martellossi. All'intervallo i punti di vantaggio per Brescia sono 9 (28-35) con Trento che tira male dal campo. La ripresa si svolge sulla falsariga del primo tempo con Brescia che fa la partita e Trento che continua a collezionare palle perse. Buscaglia le prove tutte. Brescia però allunga fino al 33-45. La partita è in controllo della Leonessa. Alla penultima sirena il punteggio è 46-60 che è anche il massimo vantaggio della partita. Il quarto periodo è tutt'altra cosa Trento cambia marcia, mentre Brescia si ferma. Garri è una furia e i suoi possessi offensivi riportano sotto Trento. Il parziale di 12-0 che riporta Trento a -2 (58-60), concluso da Conte riaccende il PalaTrento. E' però solo un fugace battito d'ali perché l'Aquila non riesce a dare il colpo definitivo alla partita. I tifosi di Brescia intonano canti di gioia. Trento si sveglia da un sogno. Ma c'e' tempo e modo di riacciuffarlo domani.













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