Aquila, vigilia di festa con i tifosi e la Coppa disciplina
Folla in piazzetta Lunelli per il vernissage: il pubblico del PalaTrento acclama Gomes e va in delirio per Forray
TRENTO. Alla vigilia della sua terza stagione nel massimo campionato – domenica il “mezzogiorno di fuoco” sul parquet dell’Enel Brindisi dell’ex Spanghero – l’Aquila Basket fa festa con i suoi tifosi, alla quale si è presentata lunedì sera nel quartier generale di piazzetta Lunelli. Musica, spettacoli di ballo e una discreta folla di tifosi – quelli dei distinti, per internderci – che hanno dimostrato di conoscere già i nomi nuovi della squadra di Buscaglia (in particolare quello di Beto Gomes), trascinata dalla voce Fabrizio Guastamacchia, (ben)tornato al ruolo di speaker dopo un anno di “esilio” a quello di responsabile degli eventi di contorno. Con autentica apoteosi finale per Toto Forray.
[[(Video) L'Aquila Basket si presenta ai tifosi, che show in piazzetta Lunelli]]
In piazzetta Lunelli è arrivato anche un nuovo trofeo , la seconda Coppa Disciplina, vinta nella stagione 2015/2016 proprio dal pubblico della Dolomiti Energia e consegnata dai vertici di Lega Basket ai dirigenti bianconeri al Forum di Assago, in occasione della presentazione dell’ormai prossima Serie A. Un campionato che parrebbe “nato morto”, almeno per quanto concerne la corsa alla prima piazza: con buona pace dell’ottima Sidigas Avellino del primo tempo della finale, l’antipasto della Supercoppa ha confermato la potenziale imbattibilità dell’Olimpia Milano dell’ex aquilotto Davide Pascolo, per quanto l’Armani si ostini a complicarsi la vita con le bizze del suo gioiello Alessandro Gentile: lo scudetto lo può perdere solo l’EA7. Le altre – come ha detto anche il g.m. dell’Aquila Basket Salvatore Trainotti – si spartiranno le rimanenti 15 piazze, rincorrendo i playoff (obiettivo dichiarato della Dolomiti Energia) o cercando di evitare la retrocessione.
Alla presentazione il presidente della Fip, Gianni Petrucci, già numero uno del Coni, si è guardato bene da parlare della defunta candidatura italiana per le Olimpiadi del 2024 («l’unico che può farlo è Malagò», ha detto), ma non ha perso l’occasione per fissare per i Giochi del 2020 la rivincita della Nazionale e ribadire il punto di vista della Federazione sul campionato: «È chiaro che per noi, come Federazione, se giocano gli italiani, è zucchero. Però i presidenti hanno una possibilità, le leggi creano dei problemi. Il nostro invito è questo, perché con gli italiani il pubblico si raddoppierebbe – ha detto il presidente – L'Olimpia è favorita ma ci sono tante buone squadre, Avellino lo ha dimostrato».
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