3Tre, Vinatzer riporta l’Italia sul podio È terzo, ma vale oro 

L’impresa del gardenese. 24 ore dopo il bruciante quarto posto in Alta Badia, il 21enne doma anche la pista rovinata e la tensione psicologica. Kristoffersen vince con un recupero da record, secondo l’altro norvegese Foss-Solevaag, Mölgg 15esimo dopo infortunio e Covid


LUCA FRANCHINI


Più forte del caldo, dei segni lasciati sulla pista dagli atleti che l’hanno preceduto al cancelletto. Più forte della tensione. Non dei norvegesi Kristoffersen e Foss-Solevaag, che l’hanno preceduto in classifica, ma l’Italia dello slalom ha trovato un nuovo campione. Di nome fa Alex Vinatzer, che sul Canalone Miramonti di Madonna di Campiglio ha conquistato il secondo podio della carriera in Coppa del Mondo, terzo come a Zagabria nel gennaio scorso.

La copertina della 67esima 3Tre, però, spetta a Henrik Kristoffersen, a segno per la terza volta in carriera a Campiglio, grazie a una incredibile rimonta: 12esimo dopo la prima manche, vincitore al termine della gara. «Il successo più emozionante della mia carriera», così lo scandinavo ha definito la sua impresa.

Kristoffersen non lo si è scoperto ieri. Vinatzer, invece, lo si sta scoprendo ora. Forte, sia tecnicamente che di testa. A distanza di 24 ore dall’amaro quarto posto conquistato in Alta Badia, il 21enne gardenese ha riportato il tricolore sul podio alla 3Tre, a distanza di quattro anni dall’ultima volta (terzo posto di Stefano Gross nel 2016).

Sceso con il pettorale numero 12, Vinatzer ha fatto “13”. Perché per conquistare un posto nella top 3, ieri, bisognava essere perfetti. Lo è stato il norvegese Sebastian Foss-Solevaag nella prima manche, bravo a sfruttare il pettorale 2 e a far segnare il miglior tempo con 40 centesimi sul vincitore dello slalom dell’Alta Badia, lo svizzero Zenhaeusern, alla fine soltanto 13esimo.

Alex è stato perfetto

Lo è stato ancor più Alex Vinatzer, che con il 12 ha dovuto fare i conti con una pista già segnata, complici le temperature tutt’altro che invernali della serata campigliana. L’altoatesino ha pagato 52 centesimi di ritardo nella prima discesa, pressoché perfetto.

Alex ha completato il suo capolavoro nella seconda manche. Non si potevano fare calcoli e non ne ha fatti. Determinato, preciso ed efficace. Quasi impeccabile, eccezion fatta per una sbandata nel tratto conclusivo che gli è costata il secondo posto, distante appena un centesimo. Se l’è preso Sebastian Foss-Solevaag, battuto anch’egli da Kristoffersen.

Le parole del gardenese

«I centesimi non erano stati dalla mia parte in Alta Badia, lo sono stati qui a Campiglio, anche se il secondo posto è sfuggito per un nulla – ha commentato a caldo Vinatzer – La pista era tosta. Nella seconda manche l’ho trovata più segnata di quello che pensassi. Sul muro non ho potuto sciare come volevo, ma mi sono piaciuto. Mi sento solido. L’inizio di stagione è stato ottimo e ora ci aspetta un mese di gennaio intenso. Sento di poter fare grandi cose. Kristoffersen? Ha osato più degli altri, è stato bravo e ha vinto con merito. Cercheremo di batterlo la prossima volta».

Gli altri azzurri

Da applausi il norvegese, così come il due volte iridato Jean Baptiste Grange, risalito dalla 25esima posizione della prima manche fino alla sesta, appena dietro al connazionale Noel. Male, invece, il vincitore delle ultime due edizioni Daniel Yule, che nella seconda “run” è scivolato dal quinto al 22esimo posto.
Tornando agli azzurri, positiva anche la prova del 38enne Manfred Mölgg. Reduce da un brutto infortunio al ginocchio (rottura del legamento crociato) e dalla difficile esperienza vissuta con il Covid-19, il marebbano ha chiuso 15esimo, ad appena 0”81 dal vincitore.

Chi ha masticato amaro è Stefano Gross, 13esimo a metà gara con il pettorale 28, il migliore tra gli atleti partiti fuori dai primi 15. Fatale, per lui, un’inforcata all’imbocco del muro nella seconda discesa. Punti anche per Simon Maurberger (23esimo), mentre il fassano Federico Liberatore non si è qualificato per la seconda manche.

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