Festival dell’Economia 2021: focus su “Il ritorno dello Stato”
Dal 3 al 6 giugno la 16esima edizione del Festival dell’Economia di Trento. Appuntamenti online e in presenza in un format molto articolato e come sempre ricco di idee, spunti di riflessione e confronti fra i più importanti economisti del mondo
TRENTO. L’edizione 2021 del Festival dell’Economia di Trento si aprirà ufficialmente il 3 giugno prossimo, ma fa già parlare di sé. In primis, per i numeri: 5 premi Nobel per l’economia presenti al Festival e un format ricchissimo che include 14 Dialoghi, 11 Forum, 8 Incontri con autori contemporanei, un Concorso per studenti e molti altri appuntamenti fra incontri e lezioni in programma. Ma è molto attesa anche per i temi sul tavolo: filo conduttore di questa sedicesima edizione del Festival, la seconda al tempo della pandemia, sarà infatti “Il ritorno dello Stato”. Ancora una volta, dunque, un’occasione ghiotta di approfondimento e confronto per chi ama l'economia e desidera conoscere e capire le trasformazioni del nostro tempo.
Stato, economia e… pandemia
Il Coronavirus ha radicalmente modificato il contesto economico, sociale, politico e culturale in cui ciascuno di noi vive. In questo nuovo contesto lo Stato ha recuperato un ruolo primario nella vita dei singoli cittadini come scrive Tito Boeri, direttore scientifico del Festival, nella presentazione del programma del 2021: “La pandemia di Coronavirus ha spinto il settore pubblico a entrare in modo ancora più invasivo nelle nostre vite, regolando ogni aspetto più recondito della nostra quotidianità. Intendiamoci: lo ha fatto spesso (non sempre) per buone ragioni e altri paesi, che hanno avuto uno Stato meno invadente, se ne sono pentiti amaramente. Fatto sta che anche quando finalmente usciremo dall’emergenza ci ritroveremo con uno Stato ipertrofico che ha invaso campi in passato riservati esclusivamente all’iniziativa privata”. Per questo motivo il tema conduttore della sedicesima edizione del Festival sarà “Il ritorno dello Stato. Imprese, comunità, istituzioni”.
Cinque premi Nobel
A ragionare sulle questioni che la pandemia ha posto sul tappeto quest’anno cinque premi Nobel per l’Economia: Michael Kremer (2019) che aprirà il festival riflettendo sui meccanismi che possano impedire colli di bottiglia e blocchi di esportazioni nella fornitura su scala globale di vaccini. Nei giorni successivi Paul Milgrom (2020) si soffermerà sul disegno delle aste e delle gare d’appalto pubbliche, un tema di grande rilevanza alla luce del rilievo che hanno gli investimenti pubblici nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; Joseph E. Stiglitz (2001) sul nuovo ruolo dello Stato in presenza di forti esternalità come quelle esercitate dai focolai globali di coronavirus e Michael Spence (2001) sul delicato rapporto tra trasformazione digitale, uguaglianza delle opportunità e sostenibilità sociale, mentre Jean Tirole (2014) tratterà della tutela della privacy nell’era del digitale.
Il Programma in breve
Tutto questo e molto altro nella 16esima edizione del Festival dell’Economia di Trento, che prenderà il via giovedì 3 giugno con l’Inaugurazione ufficiale alle ore 15.00, seguita alle ore 15.30 dall’intervento dell’economista e accademica italiana Oriana Bandiera, che tratterà di come le norme anti-corruzione possono avere effetti perversi sulle burocrazie. Sempre nella giornata di giovedì terrà il suo intervento (ore 16.30) anche Michael Kremer, Nobel per l’economia 2019, che a Trento dialogherà con Rino Rappuoli e Tito Boeri, per riflettere sui legami tra economia e politiche vaccinali. A seguire (ore 17.30) il celebre economista Daron Acemoglu porrà l'attenzione sull’attuale delicato equilibro tra ruolo rafforzato dello Stato e fragilità della società civile. Alle 19.30 Joseph E. Stiglitz (Nobel 2001) rifletterà su come il cambiamento climatico, la crescita delle disuguaglianze e la pandemia hanno messo in crisi l’ordine economico e sociale neoliberista centrato sul mercato.
Venerdì 4 giugno alle 10.30 Beata Javorcik, capo economista presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, affronterà la questione di quanto un maggiore ruolo dello Stato nell’economia favorisca davvero gli investimenti privati e la crescita. Alle ore 11.00 Anna Gervasoni, Lucrezia Reichlin, Christian Staub, Morya Longo si confronteranno sul tema “Capitali privati per una crescita comune” e alle 12.30 il Ministro Renato Brunetta proverà a rispondere alla domanda “Come riparare la macchina dello Stato?”. Mariana Mazzucato, invece, proporrà alle ore 13.00 un nuovo modo di concepire il ruolo dello stato imprenditore realizzando una simbiosi tra pubblico e privato. Nel successivo Forum alle 14.30 si parlerà di Terzo settore con, fra gli altri, Carlo Borgomeo della Fondazione “Con il Sud”. Successivamente, cercheremo di capire con Francesco Giavazzi e Mariastella Gelmini se il PNRR può essere un’occasione per migliorare la cooperazione fra Stato e Regioni. Alle ore 16.00 Olivier Blanchard, autore del manuale di macroeconomia su cui si sono formate generazioni di economisti, si interrogherà sulle sorti del Patto di Stabilità e Crescita alla luce dei livelli acquisiti dal debito pubblico durante la pandemia e alle 16.30 Mark Carney, già Governatore della Bank of England e della Banca Centrale Canadese, parlerà delle vecchie e nuove disuguaglianze e della crisi di valori.
Sabato 5 giugno alle 11.00 spazio al confronto tra Innocenzo Cipolletta, Andrea Goldstein, Alessandra Lanza, Pietro Modiano, Valeria Negri, Massimo Deandreis sul tema “Più Stato o più Mercato per una nuova politica industriale europea?”. Alle 12.30 invece il dibattito sarà su temi molto locali, ma dirimenti, ovvero “L’Autonomia al tempo del Covid”. Il professor Philippe Aghion si interrogherà alle ore 14.00 su come rendere più inclusivi e sostenibili (anche sul piano ambientale) i meccanismi di mercato, mentre alle 14.30 Paola Profeta e Linda Laura Sabbadini cercheranno di capire insieme come contrastare la discriminazione di genere, etnica e razziale. La necessità di politiche ambientali incisive e ad ampio raggio e il bisogno crescente di giustizia sociale saranno i temi al centro del Forum delle ore 16, coordinato dal Direttore Alberto Faustini e con ospiti Valentina Bosetti, Roberto Cingolani, Andrea Ghiselli e Franco Ianeselli. In serata (ore 19.00) Thomas Piketty discuterà del ruolo di nuove forme “partecipative” che consentano un’ampia condivisione del potere, della ricchezza e della gestione delle imprese.
Sabato 6 giugno alle ore 16.30, fari puntati su Michael Spence (Nobel 2001) e sul delicato rapporto tra trasformazione digitale, uguaglianza delle opportunità e sostenibilità sociale, mentre la chiusura sarà con Jean Tirole (Nobel 2014) che tratterà della tutela della privacy nell’era del digitale.