Covid, in Trentino gli impiantisti tornano all’attacco: aprire la stagione
L’Anef: “Forte tensione sotto il profilo degli equilibri finanziari” (foto tema)
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TRENTO. I gestori delle aree sciabili trentine "ribadiscono con forza la necessità di aprire la stagione, non solo perché un'azienda ferma è cosa comunque negativa per il sistema industriale nazionale e per i lavoratori, ma anche perché, la prolungata inattività sta generando una forte tensione sotto il profilo degli equilibri finanziari, motivata sia dalle ingenti spese correnti necessarie per la preparazione dell'apertura, che dalle pesanti rate di mutui e leasing derivanti dagli importanti investimenti sostenuti nel recente passato".
"È noto - si legge in una nota dell'Anef Trentino - che le aziende legate al prodotto montagna, generano l'85% del fatturato annuo in 120 giorni, tutti concentrati nel periodo compreso tra dicembre e marzo: ne consegue che l'attuale chiusura sta comportando la perdita del reddito che sarebbe necessario per mantenere attive le imprese fino alla stagione invernale 2021, e che tale perdita non sarà in alcun modo recuperabile in corso d'anno, se non a fronte di adeguate misure di ristoro o compensazione che si auspica possano essere presto prese in considerazione dal Governo e dal Parlamento".